Come potete immaginare, l’anima e lo spirito sono concezioni che possono essere intese in maniera molto differente a seconda del pensiero di ognuno. 

I religiosi generalmente vedono questi elementi come dei principi vitali e immateriali, che continuano a vivere dopo che il corpo muore. Gli scienziati invece hanno sempre ribadito come il corpo fisico, con tutto ciò che comprende, sia frutto dell’evoluzione naturale della specie. 

Se però ci basiamo sulla conoscenza che deriva dalla ricerca spirituale, otteniamo una spiegazione molto chiara su quali siano i ruoli di anima e spirito per l’essere umano. 

Approfondiamo di seguito.

Anima e spirito: il significato delle due componenti in rapporto al corpo

La ricerca spirituale vede il corpo, l’anima e lo spirito come i tre componenti fondamentali dell’essere umano. Essa ritiene che il corpo sia uno strumento attraverso il quale attraverso i sensi, sia possibile farsi un idea dell’esistenza sperimentandola. 

In poche parole, il corpo permette all’uomo di toccare, guardare, sentire, gustare, e così via. Gli consente di entrare in contatto con ciò che lo circonda, di conoscere cose nuove che servano a accrescere il suo bagaglio di esperienza.

L’anima e lo spirito sono viste invece come delle entità che vivono all’interno del corpo. La prima è la componente che permette all’uomo di ricavare impressioni personali dalle esperienze. Lo spirito invece ha la funzione di mostrare all’essere umano una visione più completa e globale di tutto ciò che ha attorno. 

Secondo questa linea guida quindi, il corpo è una sorta di veicolo terrestre che contiene le altre due componenti. I tre elementi però sono strettamente collegati tra loro, perché uno vive in funzione degli altri. E nessuno dei tre potrebbe esistere singolarmente. 

Che cosa rappresentano davvero?

Approfondiamo meglio la concezione di anima e spirito aiutandoci anche con qualche esempio. 

Secondo il credo della ricerca spirituale, l’anima è la componente che permette all’uomo di avere una propria visione sulle cose. O meglio, che gli consente di ricavare un’impressione in base all’esperienza fatta tramite il corpo. Che può essere positiva o negativa. 

 

In sostanza, è il corpo che tocca un oggetto. Ma è l’anima che, tramite quel tocco, fa emergere una sensazione. Per esempio, mettiamo il caso che per sbaglio il vostro dito vada a finire su una fiamma accesa e si bruci. 

È il vostro dito ad aver toccato fisicamente la fiamma. Ma è l’anima, invece, che vi permette di provare dolore, é l’essere interiore sensibile che non gradisce questa informazione. E dunque vi consente di ricavare un’impressione individuale su quello che avete sperimentato. L’anima incontra una manifestazione aggressiva collegata al fuoco perché vi siete feriti toccandolo.

Il significato dello spirito è differente. Come abbiamo detto, questa è la componente che mostra all’uomo una visione più ampia della stessa esperienza. Ciò significa che, oltre alla propria idea, nasce anche un’impressione obiettiva su quello che l’oggetto è realmente. 

Continuando l’esempio, possiamo dire che lo spirito permette all’uomo di capire che il fuoco brucia, ma che non è il fuoco in sé ad essere negativo. Infatti lo sbaglio è stato metterci il dito sopra. 

In sostanza, lo spirito consente di vedere quell’esperienza in maniera distaccata e imparziale. In questo caso, non importa se il dito si è bruciato, o se questo abbia provocato una sensazione di dolore. Ciò che interessa allo spirito è il significato intrinseco del fuoco, il suo valore terreno la funzione che esercita e soprattutto interessa il perché, l’utilità di questa manifestazione dolorosa nel proprio palcoscenico tridimensionale collegato allo spazio tempo esistenziale.

Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixbay

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