L’uomo gradualmente passando dall’infanzia all’adolescenza e via via nell’età adulta e nella vecchiaia perde progressivamente lo stimolo alla introduzione d’acqua nell’organismo.
Esso beve solo quando ha sete, e spesso, sostituisce all’acqua altri liquidi e bevande che il corpo decodifica come non necessari ed elimina attraverso la diuresi, privando l’organismo anche della poca acqua di cui dispone.
Bere non vuol dire introdurre vino, succhi di frutta, latte od altro, bere vuol dire introdurre acqua!
Acqua: quando e quanto bere
Saggezza sarebbe appena alzati al mattino introdurre un bel bicchierone d’acqua calda,questo permette il recupero dell’acqua e dei sali minerali evaporati attraverso il sudore e la respirazione durante la notte (in media in una notte perdiamo l’equivalente di una lattina da 33cl).
Durante la mattinata ricordarsi di introdurre un altro bicchiere d’acqua e mezz’ora prima di pranzare. Questo facilita la digestione che avverrà in modo più semplice avendo provveduto ad irrorare i succhi gastrici,che dovranno successivamente impastare il bolo alimentare.
E’ sconsigliato bere acqua a pranzo o a cena poiché la digestione necessitando di “focus” digestivo verrebbe rallentata.
Dopo pranzo nel pomeriggio utile un altro bicchierone e mezz’ora prima di cena i soliti due bicchieri, saggia accortezza prima di coricarsi un altro bicchiere di acqua calda. La sete è la luce spia che segnala la riserva del nostro liquido motore .
Senza l’introduzione di acqua rischiamo di compromettere funzioni vitali.
La disidratazione: cos’è e cosa comporta
In un quadro di disidratazione cronico il corpo nei suoi intrinseci meccanismi di adattamento e sopravvivenza preleva acqua dalle riserve esistenti.
Cioè dai tendini dalle cartilagini dai dischi intervertebrali privando essi stessi delle loro capacita idrolipidiche di autorigenerazione, mettendo le condizioni perché si usurino molto velocemente.
Un organismo in equilibrio dovrebbe assumere 0,02 lt per kg ovvero una persona di 75 kg dovrebbe bere almeno 1,5 lt al giorno. Ma in un quadro di disidratazione cronica, per i primi tempi dovrebbe introdurne almeno 2 lt.
Non bere favorisce un aumento di carico tossinico nell’organismo. Bere acqua inoltre, ha una funzione nel mantenimento di una corretta funzione posturale.
La disidratazione ha ripercussioni sulla struttura articolare, in particolare su quella del rachide (colonna vertebrale). Una corretta prevenzione e il mantenimento della funzionalità della colonna sono importanti perche’ il suo principale nutrimento è quello idrico.
Il funzionamento dei dischi intervertebrali è determinato da un meccanismo d’idroammortizzamento. L’ernia del disco può essere causata da una disidratazione generalizzata dell’organismo, poiche’ si riscontra questa patologia anche in persone che non svolgono attività fisica intensa.
Aumentate il consumo di acqua.
Per vivere in armonia e mantenere il benessere del vostro organismo.