Amore interiore: luci ed ombre [Parte 8]
Abbiamo visto come trovare le proprie AG non sia affatto difficile. È come una favoletta!
Nelle favole si descrive sempre la crescita dell’Io e poi l’incontro con l’altro noi stesso, l’AG, e tutti gli altri specchi. Si nasce e si cresce con il fardello karmico sul groppone e ci si sente brutti anatroccoli.
Poi a poco a poco si diventa cigni e si inizia a vedere cigni come noi intorno a noi.
È così la storia dell’uomo. Si vive da cigni.
L’evoluzione è sciogliere i nodi karmici che ci vessano, ristrutturare e purificare la nostra identità e avvicinarci sempre di più alla nostra compiutezza di cigni.
Dobbiamo superare un po’ di prove karmiche e fare molte esperienze per arrivare a incontrare uno specchio tanto profondo e autentico come l’AG e non soltanto specchi delle nostre piccole nevrosi.
Il brutto anatroccolo è nero perché è un intricato groviglio di ombre. Il cigno è bianco perché ha raggiunto la consapevolezza della propria ombra, l’ha esplorata, conosciuta e accettata, inglobata nella sua luce.
Se ti sei perso le altre puntate della nostra rubrica “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”, puoi trovarle di seguito:
1 – Il Karma d’amore
2 – Gli amori evolutivi (accidentali e occasionali)
3 – Gli amori impossibili e le anime inarrivabili
4 – I legami evolutivi, gli ostacoli e le ferite
6 – Il percorso di crescita delle AG
7 – Il riconoscimento dell’AG, il percorso parallelo ed il legame karmico
La sottile linea che divide conscio-inconscio e luce-ombra
Esplorare e inglobare la propria ombra significa accettarci, senza condanne o recriminazioni, nella nostra interezza, imparare ad amarci, a volerci bene in tutti i nostri aspetti.
L’AG si ama visceralmente proprio perché la si sente parte di noi, ma siamo in grado di amare ‘un altro noi’ incondizionatamente solo quando abbiamo un buon rapporto con noi stessi e ci amiamo incondizionatamente.
Altrimenti avviene il rifiuto di uno specchio che riflette un’immagine che non ci piace che può essere conscio (impressione di antipatia) o inconscio (mancato riconoscimento o lontananza).
Capita che ci si innamori follemente di persone dopo lunghi periodi di indifferenza in cui non eravamo ancora pronti a gestire un rapporto così evolutivamente impegnativo.
Solo a questo punto per il partner, con tutte le sue manchevolezze, si potrà provare amore totale e incondizionato, lo stesso amore incondizionato che proviamo per noi stessi. Solo a questo punto si potrà sperimentare l’incontro con l’AG.
Un’altra Verità difficilmente confutabile è che l’AG arriva quando meno la si aspetta.
Si è probabilmente in un momento di accelerazione, di crescita e ci si imbatte in una persona dalla vita apparentemente diversa dalla nostra, ma che sta in realtà percorrendo un identico percorso evolutivo, esattamente speculare al nostro.
Le cose belle devono essere desiderate ma giungeranno a noi quando non ne avremo più bisogno e quando meno siamo concentrate su di esse. Quando abbiamo bisogno di una cosa, di una persona, quella cosa o persona non ci sarà.
È una legge evolutiva che assomiglia molto a una legge di Murphy, ma la dura logica che la sottende è assolutamente lineare. Dall’esterno non proviene l’aiuto desiderato proprio per aiutarci, per costringerci a trovare o creare dal nulla la nostra risorsa mancante in noi.
Se ho bisogno di amore è perché non ho amore in me, se mi sento abbandonato è perché io ho abbandonato me stesso, ho lasciato negletto e non amato il mio bambino interiore che si fa sentire riempiendomi di infelicità e di paura.
Ma se è vero che l’esterno è lo specchio dell’interiorità è anche vero che la rispondenza è sempre biunivoca, che cambiando la situazione interiore si modificherà automaticamente di conseguenza la situazione esterna.
L’importanza di amare noi stessi
Amando noi stessi non vivremo più nell’indigenza d’amore, fuori e dentro di noi, e nella paura di non essere amati. Potremo anche finalmente renderci conto di quanto la paura di non essere amati abbastanza o come desideriamo ci avesse anche reso ciechi dell’amore di cui già godiamo.
Educandoci a un atteggiamento di comprensione ed accettazione nei nostri confronti automaticamente esprimeremo lo stesso sentimento di accettazione e simpatia nei confronti degli altri che saranno portati a ricambiare il nostro affetto.
In ogni caso noi stessi, con o senza il riscontro esterno vivremo sereni e appagati, non cercheremo più l’amore di cui abbiamo bisogno perché esisterà già dentro di noi.
Quando non avremo più paura di essere amati o di non essere amati (che è poi la stessa paura), il nostro vecchio desiderio d’amore, ormai non più impellente, si materializzerà.
“Soltanto chi è disposto a perdere tutto può avere tutto” diceva Mère, una delle più grandi mistiche della tradizione yogica.
Si è disposti a perder tutto quando non si hanno attaccamenti e dipendenze in quanto è stata raggiunta la propria autosufficienza emotiva e si possiede già tutto dentro di noi.
Se la realtà esterna è lo specchio di quella interna un cuore in pace che ama vivrà situazioni di pace e di amore. Quando ci ameremo ci verrà concesso l’amore.
FINE OTTAVA PARTE
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Ci ritroveremo Domenica prossima con l’ottava puntata de “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”.
Parleremo di zavorre karmiche e di come liberarsi da esse, che fra l’altro rappresentano un grosso problema per il vostro percorso evolutivo. Inoltre tratteremo anche argomenti introspettivi e come imparare a conoscere meglio se stessi.
To be continued…