Molto importante e di grande attualità, è la tematica della conservazione del cordone ombelicale. Nel sangue cordonale, infatti, vi sono cellule staminali in grado di originare cellule di più tessuti e di modulare la risposta immunitaria.
Queste cellule sono considerate, ad oggi, un importante mezzo nelle mani della medicina moderna.
Cordone ombelicale: come avviene la donazione?
Alla nascita del bambino, il suo sangue cordonale viene raccolto, in una sacca ematica e sottoposto ad analisi di laboratorio.
Successivamente, giunto ad una banca che si occupa di conservazione del cordone ombelicale, il campione di sangue viene collocato in biocontainers e conservato a -196°C.
La normativa vigente nel nostro Paese, permette alle famiglie Italiane o di donare il sangue cordonale del proprio figlio presso strutture pubbliche oppure di conservarlo in banche del cordone ombelicale private situate all’estero.
A seguito della donazione pubblica, lo Stato diviene proprietario del sangue raccolto che, a sua volta, verrà messo a disposizione per trapianto alla collettività.
Il campione di sangue conservato presso una banca del cordone ombelicale privata, rimane invece a completa disposizione dei genitori del bambino.
In aggiunta, al compimento del 18esimo anno di età, il donatore ne assumerà la piena proprietà.
Modalità di conservazione
Infine, il sangue cordonale conservato privatamente, può essere infuso sia nel donatore che le ha generate che in un suo famigliare, di solito un fratello o una sorella (trapianto allogenico famigliare), come avviene nella maggior parte dei casi (Fonte EBMT – Survey on transplant activity 2009).
La scelta della modalità di conservazione del cordone ombelicale (pubblica o privata) è una scelta intima della famiglia che, necessariamente, dovrà avere a disposizione informazioni complete e chiare su entrambe le modalità al fine di evitare un condizionamento.
Note