La disciplina Osteofluidica Cranio Sacrale si basa sul portare l’essere umano ad abbattere le barriere fluidiche che si creano all’interno del suo corpo. Aiutandolo, appunto, a riconquistare la sua flessibilità adattiva.

Spesso si immagina che le zone del corpo che si conoscono e si studiano sui libri, siano in qualche modo divise e che lavorino in maniera indipendente. La verità è che le varie parti del fisico vivono tutte in costante collegamento, dalla testa ai piedi, dall’interno all’esterno.

Ciò che crea questo grande legame è appunto il passaggio dei fluidi corporali, che spesso può venire interrotto dalle barriere fluidiche.

Vediamo cosa sono e in che modo possono manifestarsi.

Barriere fluidiche: che cosa sono

I tre maggiori fluidi corporali che permettono al corpo di vivere, e ai suoi componenti di comunicare, sono:

  • il sangue;
  • la linfa;
  • il liquido cerebro-spinale.

Nel momento in cui il fisico, la psiche o la parte emozionale subiscono un trauma, vengono a crearsi delle tensioni all’interno del corpo. Tali tensioni possono manifestarsi come dei nodi di tensione muscolari, ma anche come ristagni linfatici oppure della normale circolazione sanguigna.

Queste sono definite appunto ‘barriere fluidiche’. Come se all’interno del corpo si innalzassero improvvisamente dei muri che non permettono più ai fluidi di circolare liberamente. A lungo andare, a causa dei tanti traumi accumulati, le barriere diventano sempre più numerose e sempre più resistenti, fino al punto di imporre dei veri e propri “stop”, somato-psichici.

Il modo di muoversi, così come il modo di pensare o di vivere di un individuo, sono conseguenze di tutto ciò che egli ha vissuto durante la sua intera esistenza. La presenza delle barriere fluidiche, comporta spesso il sentirsi intrappolati in qualcosa che non si sa nemmeno cosa sia.

Le conseguenze e il ruolo dell’Osteofluidica Cranio Sacrale

I traumi che si subiscono nella vita sono talmente numerosi che è praticamente impossibile non “cadere nella trappola”.

Dal momento in cui si nasce, lo stesso parto è un trauma. Perché porta appunto ad essere tirati fuori da quella sfera di sicurezza e protezione che era il grembo materno. E il fatto che non si ha memoria di quei tempi non significa che non comportino delle conseguenze, perché saranno comunque sempre impressi nel cervello limbico, sede delle emozioni.

Da allora in poi, ogni trauma fisico (come un incidente) o psichico (come una grande delusione o un rifiuto), porta alla nascita delle barriere fluidiche. Ovvero, a dei blocchi mentali e corporali che impediscono di vivere in maniera libera e consapevole.

I trattamenti di osteofluidica possono avere un grande ruolo nell’aiutare l’individuo a riconquistare questa libertà. I professionisti della disciplina, in molti paesi riconosciuta come metodo clinico, sono in grado di individuare i punti in cui si concentrano le barriere fluidiche.

Dopodiché, intervengono stimolando dolcemente i dinamismi di motilità che col tempo sono stati bloccati dai traumi subiti.

L’Osteofluidica Cranio Sacrale, conosciuta anche come terapia informazionale fluidica, agisce lavorando sulla colonna vertebrale sull’asse cranio sacrale, principalmente stimolando linee energetiche presenti sull’osso sacro, studiate e sperimentate a lungo da Maurice Poyet, padre del metodo .

Dall’osso sacro l’organismo è in grado di far reagire ogni vertebra, dal coccige al cranio, e di restituire al corpo e alla mente l’energia e l’equilibrio necessari per riconquistare la propria libertà.

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