Asma nei bambini: cause, sintomi e rimedi

Asma nei bambini: cause, sintomi e rimedi

L’asma nei bambini è una malattia di interesse di varie specialità mediche, tra cui l’odontoiatria. Sia che si presenti con crisi episodiche, sia nelle forme di asma cronica.

Essendo caratterizzata da respirazione buccale, da un punto di vista odontoiatrico le conseguenze possono essere patologie di ordine occlusale o interessare gli elementi dentari che divengono preda di lesioni cariose.

Asma nei bambini: da cosa dipende

La respirazione buccale determina incompetenza labiale, mancata espansione del palato caratterizzato da ipoplasia verticale e sagittale che può anche divenire ogivale.

Presentando rughe palatine in zone non fisiologiche, con affollamento dei denti. I due incisivi superiori possono assumere una posizione a V con apice labiale ed apertura dell’ angolo verso il palato.

La contrazione dei muscoli della guancia nell’aspirazione dell’aria attraverso la bocca, impedisce la crescita fisiologica del mascellare.

Che si presenta micrognatico quindi il bambino ha la classica ”facies adenoidea” di comune riscontro nei casi di ipertrofia di queste ghiandole anche se in questo caso non sono le adenoidi ad essere in gioco.

Quindi dolicocefalia delle ossa facciali per abnorme crescita verticale delle stesse, naso stretto, seni iposviluppati, le tube di Eustachio non hanno pressione fisiologica.

I sintomi

Altri sintomi sono presenti di pertinenza ORL: frequenti riniti, adenoiditi, faringiti, tonsilliti, flogosi ripetute a carico dell’ orecchio che può sfociare in ipoacusia.

Ma, lo stesso motivo che determina queste patologie, causa gengiviti, micosi, herpes recidivanti nella cavità buccale e sulla rima labiale.

L’aria introdotta direttamente dalla bocca nelle vie aeree non viene riscaldata, umidificata, depurata. E’ impedito alle vibrisse di funzionare da filtro per cui i germi, particelle sospese nell’ aria possono giungere senza ostacoli ai bronchi e quindi ai polmoni, causando frequenti episodi infettivi a carico dell’ albero respiratorio.

Asma pediatrica: altri segnali

Altri segni devono attirare l’ attenzione del dentista:

–  colorito cianotico della cute e delle mucose;
–  tipo di respiro: profondità di respiro, tachi o bradipnea;
–  presenza di segni clinici di ipossiemia: tachicardia, stanchezza, cianosi, fino alla confusione;
–  ipercapnia: ipertensione, emicrania, tremori;
–  i movimenti del torace durante l’ inspirazione e l’ espirazione.

La crescita non fisiologica del mandibolare può presentare due varianti ed il risultato è la prognazia
inferiore cioè la III classe di Angle o la II classe se in posizione arretrata.

Nel primo caso la lingua che trova accoglienza sul pavimento della bocca si sviluppa in modo
abnorme ”lingua a ciabatta” ( può essere presente frenulo linguale corto).

La macroglossia determina deglutizione atipica e dislalia: (t, d, n, r, ch, l, s, z), voce nasale, può esserci sigmatismo (la “esse” interdentale”) e disfonia.

Nel secondo caso la deglutizione avviene con interposizione della lingua tra gli incisivi favorendo la
vestibolarizzazione degli stessi.

I condili sono dislocati ed il menisco non è correttamente interposto tra i due capi articolari.

Ne risente, col tempo, il rachide cervicale che perde la lordosi fisiologica. Il rachide lombare diviene lordotico nella III classe, quello toracico cifotico nella II, in ambedue i casi la verticale di Barrè non cade nel punto fisiologico tra i due piedi e si creano tutta una sequela di problemi di postura.

Il bambino non ha un buon sonno essendo un russatore, soffre pertanto di astenia, carenza dell’
attenzione, svogliatezza, il rendimento scolastico è carente ancor più se è presente ipoacusia.

Spesso assente da scuola per concomitanti episodi infettivi, può essere vittima di bullismo anche per la presenza di dislalia che complica il quadro già di per sé abbastanza sgradevole.

Il ruolo della saliva

I denti non umettati dalla saliva vanno incontro a carie esattamente come succede nel morbo di
Sjogren che riconosce altra origine e si presenta in altra età.

Si ha un’ alterazione della composizione della saliva per cui diminuzione del lysozima, immunoglobuline, mucina, saprofiti utili. Mentre è presente flora batterica nociva tra cui candida, escherichia, porphiromonas, streptococco mutans, non si ha più una fisiologica omeostasi all’ interno della bocca.

(Epstein e Schubert, 1987).

Il potere tampone della saliva consiste nella sua capacità di equilibrare l’ambiente acido cheinevitabilmente viene a crearsi a livello orale a causa dell’acidità intrinseca di alcuni alimenti e degli acidi prodotti da microrganismi acidogeni. Tale proprietà avviene, in condizioni normali, in virtù del suo contenuto in bicarbonato e per la presenza di fosfati e proteine anfotere.

(Dibdin e Shellis, 1989).

Per un eccesso di acidità il potere tampone della saliva non riesce a riequilibrare il ph e si ha
distruzione dello smalto, sul quale si innesta l’ opera distruttiva dei batteri, quindi cariemultiple. Diminuiscono le defensine, le istatine ( azione antimicotica), le lattoferrine, i fagociti.

In più, i residui alimentari non dilavati dalla saliva determinano un’ accumulo di placca, che, in ambiente
umido a 37 gradi funziona da pabulum ottimale per lo sviluppo di patogeni come in incubatrice favorendo parodontopatie, infezioni fungine, virali a carico della lingua e delle gengive e della rima orale.

Conclusioni

La saliva, in studi pubblicati J. Dent. Res 1987 Aug;66:1404-6, nei bambini asmatici era
diminuita del 26%, mentre la componente parotidea risultava inferiore addirittura del 36%.

Le differenze notate non erano solo quantitative: anche la composizione salivare era diversa. Infatti,
in chi soffre d’asma le proteine totali e l’amilasi erano significativamente meno presenti.

Non chiara, ad oggi l’ azione dei beta2-adrenergici usati nella terapia.

Secondo la medicina psicosomatica l’asma è legata ad una profonda paura di perdere il legame
con la madre, ad un desiderio inconscio di dipendenza, l’attacco d’asma è paragonato ad un grido
di aiuto soffocato rivolto alla figura materna. Le ricerche di neurofisiologia hanno messo in luce l’esistenza di connessioni tra il sistema neurovegetativo ed il sistema nervoso centrale che possono sostenere ciòche era già emerso dall’analisi dei casi clinici e cioè che anche gli organi interni sono capaci di espressione
simbolica.

Gaetano Mormina

Dr. Emma Castagnari
medico chirurgo spec. Odontostomatologia

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