Amore interiore: luci ed ombre [Parte 8]

Amore interiore: luci ed ombre [Parte 8]

Abbiamo visto come trovare le proprie AG non sia affatto difficile. È come una favoletta! 

Nelle favole si descrive sempre la crescita dell’Io e poi l’incontro con l’altro noi stesso, l’AG, e tutti gli altri specchi. Si nasce e si cresce con il fardello karmico sul groppone e ci si sente brutti anatroccoli. 

Poi a poco a poco si diventa cigni e si inizia a vedere cigni come noi intorno a noi.

È così la storia dell’uomo. Si vive da cigni

L’evoluzione è sciogliere i nodi karmici che ci vessano, ristrutturare e purificare la nostra identità e avvicinarci sempre di più alla nostra compiutezza di cigni. 

Dobbiamo superare un po’ di prove karmiche e fare molte esperienze per arrivare a incontrare uno specchio tanto profondo e autentico come l’AG e non soltanto specchi delle nostre piccole nevrosi. 

Il brutto anatroccolo è nero perché è un intricato groviglio di ombre. Il cigno è bianco perché ha raggiunto la consapevolezza della propria ombra, l’ha esplorata, conosciuta e accettata, inglobata nella sua luce.

Se ti sei perso le altre puntate della nostra rubrica “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”, puoi trovarle di seguito:

1 – Il Karma d’amore

2 – Gli amori evolutivi (accidentali e occasionali)

3 – Gli amori impossibili e le anime inarrivabili

4 – I legami evolutivi, gli ostacoli e le ferite

6 – Il percorso di crescita delle AG

7 – Il riconoscimento dell’AG, il percorso parallelo ed il legame karmico

La sottile linea che divide conscio-inconscio e luce-ombra

Esplorare e inglobare la propria ombra significa accettarci, senza condanne o recriminazioni, nella nostra interezza, imparare ad amarci, a volerci bene in tutti i nostri aspetti.

L’AG si ama visceralmente proprio perché la si sente parte di noi, ma siamo in grado di amare ‘un altro noi’ incondizionatamente solo quando abbiamo un buon rapporto con noi stessi e ci amiamo incondizionatamente

Altrimenti avviene il rifiuto di uno specchio che riflette un’immagine che non ci piace che può essere conscio (impressione di antipatia) o inconscio (mancato riconoscimento o lontananza). 

Capita che ci si innamori follemente di persone dopo lunghi periodi di indifferenza in cui non eravamo ancora pronti a gestire un rapporto così evolutivamente impegnativo. 

Solo a questo punto per il partner, con tutte le sue manchevolezze, si potrà provare amore totale e incondizionato, lo stesso amore incondizionato che proviamo per noi stessi. Solo a questo punto si potrà sperimentare l’incontro con l’AG.

Un’altra Verità difficilmente confutabile è che l’AG arriva quando meno la si aspetta. 

Si è probabilmente in un momento di accelerazione, di crescita e ci si imbatte in una persona dalla vita apparentemente diversa dalla nostra, ma che sta in realtà percorrendo un identico percorso evolutivo, esattamente speculare al nostro. 

Le cose belle devono essere desiderate ma giungeranno a noi quando non ne avremo più bisogno e quando meno siamo concentrate su di esse. Quando abbiamo bisogno di una cosa, di una persona, quella cosa o persona non ci sarà. 

È una legge evolutiva che assomiglia molto a una legge di Murphy, ma la dura logica che la sottende è assolutamente lineare. Dall’esterno non proviene l’aiuto desiderato proprio per aiutarci, per costringerci a trovare o creare dal nulla la nostra risorsa mancante in noi. 

Se ho bisogno di amore è perché non ho amore in me, se mi sento abbandonato è perché io ho abbandonato me stesso, ho lasciato negletto e non amato il mio bambino interiore che si fa sentire riempiendomi di infelicità e di paura. 

Ma se è vero che l’esterno è lo specchio dell’interiorità è anche vero che la rispondenza è sempre biunivoca, che cambiando la situazione interiore si modificherà automaticamente di conseguenza la situazione esterna

L’importanza di amare noi stessi

Amando noi stessi non vivremo più nell’indigenza d’amore, fuori e dentro di noi, e nella paura di non essere amati. Potremo anche finalmente renderci conto di quanto la paura di non essere amati abbastanza o come desideriamo ci avesse anche reso ciechi dell’amore di cui già godiamo. 

Educandoci a un atteggiamento di comprensione ed accettazione nei nostri confronti automaticamente esprimeremo lo stesso sentimento di accettazione e simpatia nei confronti degli altri che saranno portati a ricambiare il nostro affetto.

In ogni caso noi stessi, con o senza il riscontro esterno vivremo sereni e appagati, non cercheremo più l’amore di cui abbiamo bisogno perché esisterà già dentro di noi.

Quando non avremo più paura di essere amati o di non essere amati (che è poi la stessa paura), il nostro vecchio desiderio d’amore, ormai non più impellente, si materializzerà. 

“Soltanto chi è disposto a perdere tutto può avere tutto” diceva Mère, una delle più grandi mistiche della tradizione yogica. 

Si è disposti a perder tutto quando non si hanno attaccamenti e dipendenze in quanto è stata raggiunta la propria autosufficienza emotiva e si possiede già tutto dentro di noi. 

Se la realtà esterna è lo specchio di quella interna un cuore in pace che ama vivrà situazioni di pace e di amore. Quando ci ameremo ci verrà concesso l’amore.

FINE OTTAVA PARTE

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Ci ritroveremo Domenica prossima con l’ottava puntata de “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”.

Parleremo di zavorre karmiche e di come liberarsi da esse, che fra l’altro rappresentano un grosso problema per il vostro percorso evolutivo. Inoltre tratteremo anche argomenti introspettivi e come imparare a conoscere meglio se stessi. 

To be continued…

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Amore interiore: luci ed ombre [Parte 8]

Il riconoscimento dell’AG, il percorso parallelo ed il legame karmico [Parte 7]

Dove conduce questo processo evolutivo? È un’unione spirituale? Porta a un unione spirituale? 

Non è un’unione nata in nome o col fine di una ricerca spirituale comune

È un’unione che sorge nel cuore e nel cuore si sviluppa, si ‘medica’ e si realizza. Nella vita ci sono alcuni incontri importanti con amori impossibili o AG preposte alla nostra evoluzione che coinvolgono anche chakra più alti di quello del cuore. 

È possibile intraprendere un percorso del genere anche con la propria principale AG (si vedano le pratiche tantriche). 

L’unione di anime è auspicabile che si realizzi nel modo più compiuto, sui tre livelli, fisico, emotivo e mentale e, a partire dal livello mentale si possono percorrere insieme strade di conoscenza spirituale. 

Se ti sei perso le altre puntate della nostra rubrica “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”, puoi trovarle di seguito:

1 – Il Karma d’amore

2 – Gli amori evolutivi (accidentali e occasionali)

3 – Gli amori impossibili e le anime inarrivabili

4 – I legami evolutivi, gli ostacoli e le ferite

5 – L’evoluzione e il divino legame con l’AG

6 – Il percorso di crescita delle AG

Il percorso evolutivo parallelo

Se si è abbastanza fortunati l’evoluzione parallela delle due anime sarà compiuta dalla coppia unita che procede insieme passo dopo passo, con coraggio e desiderio di ascendere, fino alle vette più alte. 

Ma la nostra AG non è necessariamente preposta a questo tipo di percorso ed è anche possibile che con lei il nostro compito sarà vivere armoniosamente e tenerla sul cuore, dove è il suo posto. 

E sarà già una vittoria e una conquista enorme l’equilibrio dei centri energetici dal I al IV chakra (vivere bene al IV presuppone la compiutezza dei ch inferiori) e l’eventuale stimolazione, da parte di un nostro gemello, anche di quelli immediatamente superiori, se in noi attivi. 

Se poi le nostre aspirazioni ci renderanno inquieti sarà giusto soddisfarle con o senza la nostra AG, senza venire comunque meno al rapporto instaurato con lei, che resterà sempre la persona a cui abbiamo dedicato l’altare più grande. 

Ovviamente in realtà si tratterà di percorsi evolutivi paralleli che si svolgeranno tutti contemporaneamente, conciliandosi e arricchendosi reciprocamente.

Il riconoscimento dell’AG

Riconoscere la propria AG non è di fondamentale importanza. 

È importante riconoscere le nostre ferite e le nostre conseguenti cattive abitudini comportamentali per potere vivere ogni rapporto con consapevolezza e quindi nel modo più sereno, positivo e arricchente possibile, e in modo da calamitare persone sempre più consone al nostro profondo modo di essere, più prossimi alla nostra anima e a livelli evolutivi sempre più alti

Su questo si deve focalizzare tutta la nostra attenzione.

Tuttavia può contribuire ad accrescere la consapevolezza della nostra natura e delle dinamiche relazionali in genere sapere in quali modi un’AG si può manifestare ed eventualmente riflettere sulla tipologia delle nostre storie. 

Penso sia impossibile un riconoscimento conscio a prima vista. 

Il riconoscimento avviene sempre, e sempre al primo incontro ma è sempre inconsapevole, probabilmente per una provvidenziale forma di difesa, per permetterci di affrontare le nostre prove passo dopo passo senza cognizioni che sarebbero in quel momento solo fonte di ansia. 

A volte la reazione inconscia di difesa si manifesta in modo così evidente che proviamo un sentimento di antipatia istintiva per la persona che pochi giorni dopo scopriamo irresistibile, oppure un istintivo desiderio di fuga come per salvaguardarci da un’esperienza troppo impegnativa. 

Del resto è comprensibile che una persona possa trovare non gradevole l’immagine che le proviene da uno specchio che ritrae solo un po’ deformati i suoi vezzi caratteriali

Ciò che ci irrita di più negli altri sono spesso le nostre stesse mancanze che noi riconosciamo in loro e che abbiamo imparato a detestare osservando quanto impedimento quotidianamente procurano a noi. 

Il legame karmico  e le affinità

Lo specifico legame karmico traspare da atteggiamenti, sensazioni, ricordi di atmosfere di vite precedenti o addirittura sogni premonitori, tramite la presenza di oggetti simbolici che sembrano partecipare al corso della storia, o può emergere da curiose rispondenze fisiche.

Una persona esterna, attenta e sensibile potrà inoltre riconoscere un’affinità di sguardo tra i due, che condividono la stessa ombra (le stesse ferite, le stesse paure) e la stessa luce (la stessa particolare qualità di purezza e buoni sentimenti; del resto ombra e luce sono sempre legate, in qualità e profondità), dunque una costituzione animica molto simile.

Inoltre sono legate al cuore ed è il cuore il punto che li unisce e che condividono e il cuore traspare dallo sguardo (fisiognomica taoista, corrispondenza con i ch). 

La nostra AG è il vostro ‘fratello d’amor carnale’, il fratello più fratello di tutti, con il quale il destino ha fornito le premesse per un legame inscindibile.

FINE SESTA PARTE

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Ci ritroveremo Domenica prossima con la settima puntata de “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”.

Stavolta metteremo a dura prova le AG, parleremo di ‘prove karmiche’ e ci soffermeremo sulle differenze tra amore conscio e amore inconscio.

To be continued…

 

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Amore interiore: luci ed ombre [Parte 8]

Il percorso di crescita delle AG [Parte 6]

La inclemente affinità speculare di manchevolezze, oltre che di luce e di aspetti simili e complementari, è la causa delle difficoltà per effetto della ripetizione meccanica di copioni comportamentali sbagliati. 

L’evoluzione consiste primariamente nel prendere coscienza di questi ultimi e possibilmente nel farlo in due. Famiglie di anime evolvono armoniosamente in contemporanea. 

È assolutamente vero. Se lo desiderano. 

Ogni passo che noi compiamo è preceduto e sostenuto dal nostro desiderio di compierlo ed è cronologicamente e qualitativamente condizionato da esso.

Se ti sei perso le altre puntate della nostra rubrica “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”, puoi trovarle di seguito:

1 – Il Karma d’amore

2 – Gli amori evolutivi (accidentali e occasionali)

3 – Gli amori impossibili e le anime inarrivabili

4 – I legami evolutivi, gli ostacoli e le ferite

5 – L’evoluzione e il divino legame con l’AG

Crescita e Vibrazioni

La crescita non avviene in modo automatico in contemporanea: se crescete voi non cresce di necessità anche lui. Potrete trovarvi cresciute, finalmente felici e con un nuovo partner che abbia vibrazioni alte adeguate alle vostre. 

Potrebbe la vostra maturazione essere di giovamento alla relazione, attenuando le ansie del vostro partner o suggerendogli un modello. 

È legge matematica che mutando i fattori il rapporto cambia le sue dinamiche. Ma non si può forzare l’altro a crescere, quando questi non lo desideri. 

Se siamo tutti onde di uno stesso mare, come secondo un detto taoista, si può solo migliorare la qualità dell’acqua. Facendo passare energia all’altro che inconsciamente se ne avvale per vivere con maggiore forza o serenità il suo percorso di crescita

Ogni volta che le nostre vibrazioni sono positive noi diamo, trasmettiamo amore al mondo: la luce, la purezza, la giustizia, costituiscono un dislivello di amore che passa da noi al mondo, con lo stesso sistema dei vasi comunicanti. 

Nel caso specifico si possono focalizzare le nostre energie positive tramite le tecniche della Psicodinamica (bagni di colore o coccole), della Radiance Technique o utilizzando determinati cristalli posti sulla sua foto con l’eventuale somministrazione di fiori di Bach appropriati. 

Meditazione e Evoluzione

Una meditazione molto efficace per caricare voi stessi e la vostra AG dell’energia a vibrazione più elevata e intensa è la visualizzazione della coppia lambita e percorsa da una fiamma di colore viola: procura un’immediata elevazione delle energie.

Clare Prophet la consiglia anche a chi non ha ancora trovato la sua AG perché carichi della stessa energia la sua metà lontana e, promovendo la sua evoluzione, la avvicini a sé. “L’amore con l’amore si cura” e la vostra energia, la vostra pazienza e la vostra fiducia aiuteranno l’ AG nella sua crescita, purché siano rispettate due condizioni: che per rincorrere un sogno d’amore non sacrifichiate la vostra propria crescita, presupposto basilare all’esito positivo di qualsiasi impresa, e che la vostra energia nutra un desiderio di crescita già coscientemente espresso dalla vostra AG. 

A volte comunque l’incentivo decisivo all’evoluzione del vostro partner è fornito dalla relazione stessa, dalla sua impossibilità a liberarsi del desiderio di voi che siete per lui la porta principale alla sua evoluzione.

FINE QUINTA PARTE

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Ci ritroveremo Domenica prossima con la settima puntata de “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”.

Nella prossima puntata parleremo di come riconoscere l’AG e risponderemo ad alcune interessanti quesiti. 

Dove conduce questo processo evolutivo? È un’unione spirituale? Porta a un unione spirituale? 

Lo scoprirete la prossima settimana.

To be continued…

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3 + 5 =

Amore interiore: luci ed ombre [Parte 8]

L’evoluzione e il divino legame con l’AG [Parte 5]

L’evoluzione non consiste solo nel superare i limiti che il rapporto ci rende manifesti, generalmente gli stessi per entrambi, ma anche a procedere oltre, nella presa di coscienza e nella realizzazione di noi stessi.

Superare gli impedimenti più evidenti ci apre la strada ad altre scoperte, ulteriori gradini che, più o meno consapevolmente, dobbiamo al rapporto con l’AG.

L’AG è insieme riflesso della nostra anima, parte di lei, e modello a cui la nostra anima si ispira, completezza a cui tende al di fuori e dentro di sé, cibo di cui si nutre. (es: nodo lunare sud-nord speculari!)

Per essere completo devo acquisire la mia metà, in un matrimonio alchemico in cui lui diventa me ed io lui, io mi apro ad accogliere la mia parte mancante che amo ed onoro fuori e dentro di me.

Lo amo come parte di me e nello stesso tempo, pur senza sentirlo come maestro, mi conduce, mi fa essere, mi costringe senza saperlo ad essere quello che è mio destino sviluppare in me per raggiungere la compiutezza e assolvere il compito karmico.

Se ti sei perso le altre puntate della nostra rubrica “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”, puoi trovarle di seguito:

1 – Il Karma d’amore

2 – Gli amori evolutivi (accidentali e occasionali)

3 – Gli amori impossibili e le anime inarrivabili

4 – I legami evolutivi, gli ostacoli e le ferite

Il matrimonio ed il rapporto con l’AG

A proposito di matrimonio, il matrimonio tra due AG esiste già , da prima che si incontrino si può dire, e questa unione è sentita variamente dai due come desiderio che a volte può essere realizzato. Altre volte è necessario non realizzarlo.

Del resto l’AG non è la persona migliore con cui vivere la quotidianità, un rapporto così profondo e sublime è di un’intensità quasi dolorosa e difficilmente potrà portare la serenità e la stabilità di cui si avrebbe bisogno in un rapporto quotidiano.

Potete essere felici con la vostra AG o al contrario vi sembrerà di non riuscire a coronare alcun sogno comune. Allora la sofferenza sarà lo sprone per un grande salto evolutivo.

L’AG arriva sempre al momento giusto per attivare un vasto potenziale non ancora abbastanza vissuto, valorizzato o sviluppato. In ogni caso nessun uomo, né al di fuori né all’interno della coppia, può dividere ciò che Dio ha intimamente unito.

Ciò che Dio ha unito, l’uomo non divida. A questo ci penserà Dio.

(G.B. Shaw)

Ovviamente, quando il karma sarà assolto, la nostra anima sarà completa, la nostra AG sarà stata introiettata e non ci potrà dare più alcun sprone evolutivo.

Se la nostra evoluzione continuerà, continuerà senza di lei.

L’AG vista dagli occhi dell’amato

Il legame con l’AG è il legame più sacro della vostra vita, più decisivo per la vostra evoluzione e il più legato al divino.

L’amato è la strada verso la libertà interiore e la felicità, la pienezza e la realizzazione, è il nostro modo di sperimentare sulla terra l’amore più alto e puro, è la motivazione a trascendere le difficoltà e i limiti interiori, è l’incarnazione tangibile della nostra anima e del mistero spirituale che la circonda.

Attraverso gli occhi dell’amato si possono vedere le nostre e le sue profondità e accedere alla coscienza prima che impronta e anima tutte le forme di vita.

Gli occhi dell’amato si affacciano sul mistero divino. Molto spesso se ne ha conferma nelle preghiere stesse quando si recitano versi che citano gli occhi di Dio e si visualizzano quelli della persona che amiamo.

Toccando il mistero dell’AG tocchiamo uno dei più grandi misteri della creazione di cui abbiamo il dono di renderci conto in modo tanto coinvolgente. Platone offre una visione molto chiara e convincente del rapporto amoroso che è specchio, complementarietà, e anche contemplazione di qualcosa che va al di là dei partner coinvolti, li trascende.

Eros è figlio di Penia, povertà. Ognuno cerca nell’altro ciò che gli manca, di cui ha bisogno perché ne è privo.

Ma Eros apre anche la via che porta alla rivelazione del Bello in sé, alla contemplazione del ‘volto di Dio’. Nello specchio dell’amato non appare il nostro volto umano ma quello del dio da cui siamo posseduti e di cui portiamo la maschera.

Come l’occhio non può vedersi senza guardare un altro occhio così l’anima non può conoscersi senza contemplare un’anima e discernere in essa la parte in cui risiede la facoltà propria dell’anima.

Lo specchio, al posto della mia immagine riflessa, mi rimanda la figura del Dio.

FINE QUINTA PARTE

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Ci ritroveremo Domenica prossima con la sesta puntata de “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”.

Parleremo di meditazione, energia vibrazionale, e di come caricare voi stessi e la vostra AG.

To be continued…

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15 + 12 =

Amore interiore: luci ed ombre [Parte 8]

I legami evolutivi, gli ostacoli e le ferite [Parte 4]

Ogni incontro significativo e ogni incontro con un’AG ci offre uno specchio. La nostra AG principale è il nostro specchio più preciso che ci permette di affrontare nel modo più completo e diretto noi stessi e la nostra ombra.

La sensazione è di amare un pezzo di noi, l’equivalente animico di un brandello del nostro corpo e di adorare tanto l’anima dell’altro quanto il corpo che ne è simbolo, emanazione e rivestimento.

La nostra AG è noi ed è in grado di fornirci inoltre gli strumenti, le condizioni o le sollecitazioni di cui abbiamo bisogno per il nostro completamento, per la nostra evoluzione e felicità.

Se ti sei perso le prime puntate della nostra rubrica “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”, puoi trovarle di seguito:

1 – Il Karma d’amore

2 – Gli amori evolutivi (accidentali e occasionali)

3 – Gli amori impossibili e le anime inarrivabili

La sola, unica e grande ferita

L’AG riflette la nostra ombra e ci permette di curarla. L’amore è un detonatore di energia; l’amore o il bisogno di amore sono la maggiore motivazione all’azione.

Curare la propria ferita più grande è un’azione che richiede grande energia e forte motivazione, un impegno certamente troppo gravoso da compiere senza il fuoco propulsivo dell’amore e il pungolo di una necessità impellente, il vincolo cioè di un legame evolutivo che non sarà sciolto finché non lo si sarà affrontato.

Ogni ostacolo, esterno o interiore, qui è funzionale al suo superamento, aspetta solo di essere superato. Ognuno dei due partner fa il percorso di strada più importante insieme all’altro.

C’è un solo grande amore perché c’è una sola grande ferita.

Conseguire la felicità attraverso questo legame comporta lo scioglimento, la risoluzione dei nodi della personalità di entrambi.

Il percorso da seguire

Chiaramente è un percorso molto lungo, e anche molto sofferto. Da una parte, se siamo abbastanza consapevoli, vediamo in lei le nostre stesse debolezze che siamo spronati ad osservare e ad affrontare da una prospettiva esterna.

Impariamo a capirle, le accettiamo, ci esercitiamo a curarle con il nostro amore, così che quando le riconosceremo in noi e le sperimenteremo dall’interno non ci saranno estranee, le gestiremo con consapevolezza, con pazienza e le cureremo con altrettanto amore.

D’altra parte l’AG agisce in modo preciso e involontariamente crudele proprio sulle nostre ferite costringendoci piano piano a prendere coscienza delle debolezze che tanto ci espongono al dolore e curarle nel modo più definitivo possibile. È un percorso molto lungo e faticoso, ma assolutamente obbligato.

Gli ostacoli vi porteranno alla fuga e l’infelicità della fuga e della distanza vi ricongiungerà alla vostra AG con la quale nel corso del tempo conseguirete piccole prove e piccoli successi.

Il percorso è reso obbligato dalla costituzione stessa delle anime, dall’attrazione sottile, indefinibile ma ineguagliabile e ineludibile che le trattiene, l’una supremo desiderio dell’altra.

FINE QUARTA PARTE

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Ci ritroveremo Domenica prossima con la quinta puntata de “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”.

Parleremo del divino legame con l’AG, il più sacro legame della nostra vita, nonché il più decisivo per la nostra evoluzione.

To be continued…

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Amori impossibili e anime inarrivabili – [Parte 3]

Gli amori impossibili sono esperienze di livello più alto, che producono grande espansione ed accelerazione.

Woody Allen faceva dire alla protagonista de “La Rosa Purpurea del Cairo”: “Ho appena incontrato un uomo meraviglioso. Non è reale, ma non si può avere tutto.”

Ecco, non si tratta di questo.

Il bello degli amori impossibili è proprio che sono reali, sono suscitati da persone reali che ci illuminano, costituiscono con la bellezza che noi percepiamo in loro il modello, la realizzazione sulla terra di ciò che noi desideriamo essere.

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2 – Gli amori evolutivi (accidentali e occasionali)

Amori impossibili: il dislivello vibrazionale

Questo ci serve da memento (è quello che sono, è lì che voglio arrivare!), da testimonianza (se una persona con le mie stesse ferite originarie, con tanta semplicità e naturalezza riesce a realizzarsi in modo così compiuto è proprio possibile!) e da stimolo (in nome dell’amore che ho per me e dell’amore che ho per lui, per potere aspirare a lui, essere alla sua altezza, io investo con gioia ed entusiasmo tutte le mie energie per crescere!).

Se fattori esterni si oppongono alla realizzazione di questo amore, la sua funzione e anche, spesso, la sua intima reciprocità non vengono meno (viene meno solo l’urgenza alla crescita).

Infatti l’ ‘impossibilità’ è solo metaforicamente  impedimento esteriore, è in realtà un gap interiore.

Si definiscono impossibili in quanto esiste un alto dislivello vibrazionale tra noi e il nostro amore che per questo ci appare inarrivabile. Ma il dislivello può essere colmato e, quando la struttura animica dell’altro lo consente, rendere l’amore possibile.

Il passaggio evolutivo (o “L’evoluzione Animica”)

L’oggetto del nostro amore è come noi, condivide le nostre ferite originarie, ha un karma simile al nostro e una struttura vibratoria assolutamente analoga (presenta un’uguale distribuzione delle energie attraverso i chakra), con la differenza che le sue vibrazioni sono più alte. Per questo noi lo troviamo meraviglioso.

È una delle nostre AG e costituisce un passaggio evolutivo importante, un’occasione da accogliere con gioia che ci indica che, se siamo stati attirati da livelli vibrazionali alti, siamo evidentemente in un periodo di accelerazione (altrimenti non avremmo riconosciuto, non saremmo stai attirati dall’oggetto del nostro amore, non saremmo stati abbastanza alti da desiderare qualcosa di più alto di noi e tendervi), pronti per gestire questa ulteriore spinta evolutiva.

E l’AG costituisce la più grande sfida evolutiva della nostra vita.

Il fine di ogni incontro è l’evoluzione.

FINE TERZA PARTE

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Ci ritroveremo Domenica prossima con la quarta puntata di “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”.

Parleremo di legami evolutivi e degli strumenti, delle condizioni e delle sollecitazioni che l’AG è in grado di fornirci.

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