Rimedi naturali per scottature

Rimedi naturali per scottature

I rimedi naturali per le scottature sono un metodo molto efficace per alleviare il dolore e rigenerare la pelle. Sia che si tratti di ustioni da contatto con fuoco o oggetti bollenti, oppure di un’eccessiva esposizione ai raggi solari. 

Quando si verifica un’ustione, la pelle e i suoi tessuti vengono lesionati in maniera più o meno intensa. In base alla gravità, si distinguono 3 tipi di lesione. Quella di primo grado si risolve nel giro di qualche giorno, e colpisce lo strato più superficiale della pelle. Al secondo grado invece vengono danneggiati gli strati intermedi della cute, appaiono delle vesciche e la guarigione richiede qualche settimana. 

Il terzo grado è quello più grave, e avviene quando si lesionano le terminazioni nervose dei vasi sanguigni e del sangue. In questo caso sarà obbligatorio recarsi immediatamente al Pronto Soccorso. 

Vediamo di seguito quali sono i migliori rimedi naturali per scottature di primo e secondo grado. 

Rimedi naturali per scottature: patata cruda

Questo è senza dubbio uno dei rimedi naturali per le scottature più diffusi e conosciuti da sempre. Dovrete semplicemente sbucciare la patata e tagliarla poi in fettine. 

Posizionate quindi le fettine di patata cruda nella zona scottata. Attenzione però, perché dovrete fare molto in fretta, visto che tale rimedio è efficace solo se applicato immediatamente dopo l’ustione. 

La patata ha delle straordinarie capacità di assorbire il calore e rigenerare i tessuti lesionati. Questo grazie alla grande quantità di solanina che contiene. Si tratta di un alcaloide glicosidico che ha notevoli effetti farmacologici. Agisce sulla cute favorendo la cicatrizzazione senza lasciare residui di bolle o segni sulla pelle. 

La patata è inoltre in grado di dare un sollievo immediato, perché calma velocemente il bruciore e previene la sensazione di forte prurito, conseguenza inevitabile delle ustioni.  

Aloe Vera

Non possiamo non citare l’aloe vera tra i migliori rimedi naturali per le scottature. Questa pianta speciale si rivela utile per contrastare tantissimi tipi di infezioni, infiammazioni e malesseri che colpiscono l’organismo. Tanto che, col tempo, si è aggiudicata il nome di “pianta miracolosa”. 

Grazie alle sue notevoli proprietà antiossidanti, emollienti e lenitive, agisce sulla pelle idratandola affondo. È in grado di donare un effetto refrigerante dopo pochi secondi di applicazione, prevedendo anche la formazione di cicatrici o sfoghi, come l’acne. Rende la cute più morbida, elastica e meno tesa.

L’aloe vera contiene al suo interno un grande quantitativo di Vitamina C e di Collagene. Tali sostanze favoriscono la ristrutturazione del tessuto connettivo della pelle, e svolgono inoltre un’azione antiossidante per le cellule. 

Aceto di sidro di mele

Infine, tra i rimedi naturali per le scottature, vi proponiamo l’aceto di sidro di mele. Sin dai tempi antichi, i benefici antisettici dell’aceto sono noti a tutti, e infatti questo ingrediente viene utilizzato per numerosi scopi differenti. 

Per quanto riguarda le ustioni della pelle, dovrete diluire l’aceto di sidro di mele con dell’acqua. Attenzione, perché questo passo è fondamentale. Se non diluito infatti, l’aceto può provocare nuove ustioni, invece di alleviare quelle già presenti. 

È possibile fare un bagno fresco aggiungendo l’aceto all’interno di una vasca piena d’acqua. Oppure, potrete preparare un contenitore spray con il composto, spruzzandolo sulla zona scottata. In alternativa infine, potete tamponare la zona con un panno imbevuto di acqua e aceto. 

L’aceto di sidro di mele possiede ottime capacità depurative e disinfettanti. È in grado di purificare perfettamente la parte ustionata, combattendo l’infezione e impedendo la proliferazione di batteri nocivi.

Foto da – www.freepik.com

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Dorsalgia: sintomi, cause, rimedi

Dorsalgia: sintomi, cause, rimedi

La dorsalgia è quella tipologia di mal di schiena che colpisce la zona dorsale. Ovvero, la parte alta e centrale della schiena, tra le scapole. È possibile però che il malessere si estenda anche lungo il collo e il torace. 

Possiamo distinguere questo disturbo su due livelli differenti di gravità. In forma acuta, il malessere non dura più di 30 giorni. In forma cronica invece, tende a protrarsi per un periodo che va da 3 a 6 mesi.

Vediamo di seguito quali sono i sintomi, le cause e i rimedi per la dorsalgia. 

Dorsalgia: i sintomi più comuni

Come abbiamo già accennato, la dorsalgia si manifesta con dolori acuti e pungenti che si avvertono nella zona interscapolare della schiena. Ma raramente la sofferenza rimane circoscritta in un solo punto. 

Il malessere infatti, nella maggior parte dei casi, va a colpire anche il collo, la testa, il torace e tutta la schiena. Infatti è comune che si manifestino di conseguenza anche sintomi legati alla cervicalgìa e alla lombalgia. 

Il dolore dorsale può quindi sfociare in numerosi altri sintomi secondari, quali: 

  • Malessere alle spalle; 
  • Mal di testa;
  • Perdita di sensibilità ad un braccio;
  • Tensione muscolare e rigidità articolare;
  • Formicolii e intorpidimento;
  • Sensazione di bruciore;
  • Debolezza e spossatezza;
  • Difficoltà nella mobilità;
  • Febbre.

Le possibili cause

Le cause che possono provocare la dorsalgia sono davvero numerose. Questo disturbo infatti richiede sempre una visita accurata, perché solo in questo modo si potrà sapere davvero quale fattore abbia scatenato il malessere. Di conseguenza poi, sarà anche possibile delineare un adeguato approccio terapeutico. 

C’è la possibilità che il dolore dorsale sia dovuto a problemi legati alla colonna vertebrale, alle articolazioni o ai muscoli. Così come è probabile che i dischi vertebrali siano infiammati, o che il soggetto soffra di ernia del disco. Altre patologie che possono causare il dolore sono: l’artrosi, la scoliosi, l’osteoporosi o l’artrite reumatoide. Può essere inoltre, il disturbo venga associato a problemi degli organi interni.

Quando invece il dolore non è legato a queste cause sopra elencate, è possibile che a provocarlo siano stati: 

  • Movimenti bruschi e improvvisi;
  • Postura scorretta mantenuta a lungo;
  • Sforzi eccessivi della schiena;
  • Traumi, come incidenti o fratture;
  • Tensioni muscolari da ansia;
  • Muscoli addominali sotto tono;
  • Sovrappeso. 

I rimedi naturali

Come dicevamo prima, la dorsalgia è un disturbo di cui è necessario conoscere la causa, prima di procedere con la terapia. Le cause però sono molto difficili da individuare autonomamente, per cui sarà necessaria una visita specialistica. 

Quando poi il disturbo è provocato da malattie che non si possono curare, perché degenerative o progressive, non sarà possibile far sparire del tutto il dolore dorsale. Si potrà però alleviare il malessere e tenerlo sotto controllo. 

In genere, la terapia indicata per questo disturbo consiste nel riposo funzionale del soggetto unitamente a trattamenti corporei di shiatsu, riflessologia plantare, terapia cranio sacrale. È possibile inoltre un percorso di riabilitazione.

I rimedi naturali possono, in alcuni casi, essere complementari all’effetto benefico dei trattamenti. 

Le pomate (o gel) più efficaci in questo senso sono quelle a base di: Arnica Montana, Artiglio del Diavolo e Salice Bianco. 

Si consiglia inoltre di provare ad alleviare il dolore facendo dei bagni caldi con l’aggiunta di oli essenziali. Gli oli più consigliati sono quelli di lavanda, zenzero, canfora e abete bianco.

Foto di mohamed HassanPixabay

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Rimedi naturali per emicrania

Rimedi naturali per emicrania

Oggi tratteremo i rimedi naturali per l’emicrania, che si differenzia da altri tipi di mal di testa o cefalea. 

A dirla tutta l’emicrania fa parte delle cefalee primarie, insieme a cefalea intensiva e cefalea a grappolo. Tutte le cefalee primarie, fortunatamente, non sono pericolose e spesso non necessitano di visite mediche o altro. 

L’emicrania si riconosce per i suoi frequenti attacchi e la sua caratteristica “pulsazione” che la differenzia da tutti gli altri tipi di mal di testa o cefalee. Nella maggior parte dei casi coinvolge un solo lato della testa ed i fastidi ad essa legati hanno una durata variabile. Quest’ultima può andare da poche ore fino a 2-3 giorni.

Alcune volte l’emicrania non arriva da sola, ma viene accompagnata da altri sintomi. Tra questi troviamo senso di nausea, vomito, spossatezza. 

Di seguito vi indicheremo i migliori rimedi naturali per l’emicrania.

Rimedi naturali per emicrania: il Magnesio

Il Magnesio è da sempre uno dei migliori rimedi naturali per l’emicrania. Infatti è stato scientificamente dimostrato che in un soggetto che presenta carenze di magnesio è molto più predisposto a soffrire di mal di testa rispetto a chi è non presenta carenze di questo tipo. 

Il magnesio è in grado di svolgere più azioni benefiche sul nostro corpo, come ad esempio regolare la produzione di energia, stimolare il metabolismo attivando i lipidi, e favorire il mantenimento del giusto PH sanguigno. 

Svolge una funzione vasodilatatrice e regola il ritmo cardiaco. Inoltre, è anche un ottimo alleato per la formazione e la giusta crescita dell’apparato osseo. 

Che dire, se soffrite di carenza di magnesio vi converrà integrarlo subito tramite alimenti ricchi di questo minerale o specifici integratori. 

Impacchi freddi 

Uno dei rimedi naturali più validi per l’emicrania è un impacco freddo con oli essenziali. 

Particolarmente efficace per emicrania provocata da situazioni di stress e ansia, un impacco freddo migliorerà notevolmente questo disturbo fino a farlo scomparire del tutto. 

Il procedimento migliore è bagnare una garza sterile con dell’acqua fredda mischiata a sua volta con oli essenziali puri e biologici ovviamente.

I migliori oli per curare l’emicrania sono:

  • Olio di menta;
  • olio di eucalipto;
  • olio di basilico;
  • olio di lavanda;
  • olio di cipresso
  • olio di camomilla romana;

A questo punto, una volta imbevuta, non vi resterà che applicarla sulla fronte. Tenetela legata alla fronte fino a quando la temperatura della garza (e dell’acqua) diventerà uguale a quella corporea, ovvero a quella della fronte. 

Riposo

Forse non ve l’aspettavate, ma a volte un bel riposo può essere la soluzione migliore per curare l’emicrania. Se quest’ultima deriva infatti da stress e ansia, un po’ di relax, magari sdraiati al buio non vi farà affatto male. 

Anzi il nostro consiglio è di mettervi a letto, chiudere le finestre e concentrarvi sul vostro respiro. Così facendo distrarrete il vostro cervello dal dolore e dal fastidio che state provando, e rendere l’emicrania molto più lieve. 

Foto di Ulrike Maiwww.pixabay.com

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Rimedi naturali per cistite

Rimedi naturali per cistite

Ci sono diversi rimedi naturali per la cistite, utili a combattere questo disturbo che colpisce sia le donne che gli uomini.

La cistite è una infiammazione delle vie urinarie che provoca spesso bruciore, spasmi e fastidi in generale. Molte volte causa la sensazione di dover urinare di continuo, fastidio che può ovviamente compromettere le azioni quotidiane. 

Principalmente le cause della cistite sono da ricercare nelle infezioni batteriche o, molto più raramente, in problemi legati alla parete vescicale. L’origine più comune di questa infiammazione riguarda però l’intestino e, come già detto, l’eventuale presenza di batteri.

In una lettura psicosomatica la cistite è una irritazione determinata dalla frustrazione data da una “perdita territoriale” senso di impotenza, impossibilità di farsi rispettare, di dire di no soprattutto in ambito sessuale.

Di seguito vi indicheremo i migliori rimedi naturali per la cistite.

Rimedi naturali per la cistite: Mirtillo Rosso

Tra i rimedi naturali per la cistite che risultano più efficaci, c’è sicuramente il Mirtillo Rosso. Attenzione però, perché non sarà possibile usare tutte le varietà di Mirtillo Rosso, bensì solamente l’Ossicocco, chiamato anche Mirtillo palustre. 

Ebbene, questa pianta produce delle bacche in cui sono contenute interessanti proprietà, utili proprio a combattere la cistite. Le proprietà in questione svolgono azioni anti infiammatore e anti ossidanti. 

I principi attivi del Mirtillo vengono “assorbiti” dall’organismo, anche se solo alcuni di essi risulteranno davvero utili. L’organismo quindi procederà a filtrare le sostanze necessarie e ad espellere tramite l’urina quelle ritenute non adatte per il nostro corpo. 

Dopodiché i principi attivi assorbiti provvederanno a rendere scivolosa la superfice delle mucose, creando non pochi problemi ai batteri presenti che non riusciranno ad aderire alle mucose. 

Di conseguenza non saranno in grado di attaccare l’organismo, e pian piano i fastidi legati alla cistite andranno a scomparire. 

Bardana

Un ottimo rimedio naturale per la cistite è rappresentato dalla Bardana. Forse in molti non la conoscete, si tratta di una pianta erbacea molto comune in Italia, tanto da essere definita “infestante”. 

Ebbene, la pianta è in grado di curare i problemi della pelle e le impurità (quindi perfetta per acne, psoriasi, ecc.) e riesce anche a migliorare la digestione e i relativi problemi di stomaco. 

Negli ultimi tempi è stato scoperto che la pianta è in grado di curare anche l’iperglicemia. 

Per quanto riguarda la cistite invece, la Bardana rappresenta un valido aiuto per sconfiggere i batteri che attaccano l’intestino. Svolgerà un’azione fungicida e anti batterica. 

Infine segnaliamo anche che, se assunta in grandi quantità, può risultare lassativa. 

Uva Ursina

L’ultimo rimedio naturale per la cistite è l’uva ursina, o meglio l’estratto che si ricava dalle sue foglie. 

Ricca di glicosidi, tannini, e acidi fenolici, svolge una azione anti batterica sul nostro corpo, soprattutto riguardo l’intestino. In quest’ ultimo caso i principi attivi contenuti nell’uva ursina provvederanno ad effettuare azioni antisettiche dirette. 

Riesce a purificare la vescica e si rende particolarmente utile per combattere numerosi ceppi batterici, e quindi non solo la cistite.  

Foto di Alexas Fotos  – Pixabay

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Paura della solitudine: perché nasce questo sentimento?

Paura della solitudine: perché nasce questo sentimento?

La paura della solitudine è un sentimento che l’essere umano percepisce in maniera innata. Dentro di lui, il bisogno di essere accettato, di trovare persone simili e di far parte di qualcosa è fondamentale. Per questo motivo crea legami con gli individui che lo circondano.

Nel corso della sua vita, egli cerca di inserirsi all’interno di gruppi sociali, di formare una famiglia e lasciare in qualche modo un segno negli altri. Nessuno, nella vita, desidera camminare da solo. E perciò, in maniera del tutto correlata, si sviluppa nella sua mente anche la paura di perdere gli altri, e rimanere isolato. 

Vediamo quali sono le origini della paura della solitudine. 

Paura della solitudine: un sentimento innato e naturale

La paura della solitudine è una condizione che accompagna l’uomo sin dalla notte dei tempi. Quando, in periodi molto antichi, collaborare con gli altri significava non morire. Veniva dunque naturale legarsi alle persone, fare gruppo comune, per favorire il continuo della specie e non soccombere. 

Ai tempi, essere diversi era una stranezza, una cosa da non accettare. E se ciò accadeva, il “gruppo” tendeva ad isolare la persona “strana”, escludendola da ogni interazione, insultandola e spesso togliendole la vita. 

Tutto ciò, ad oggi, non è cambiato. I bambini odierni infatti, proprio come quelli di una volta, sin da piccoli tendono naturalmente a fare gruppo. Di solito cercano i propri simili, mentre sono portati a tenere alla larga chi si mostra differente. 

Certo, senza dubbio abbiamo imparato ad essere più tolleranti e accoglienti verso l’altro. Ma il senso di distacco da chi non ha niente in comune con noi, è assolutamente naturale. 

Quali sono le sue origini?

Tutti gli esseri umani provano la paura della solitudine. Quando infatti si viene esclusi ed emarginati, o semplicemente si litiga con una persona molto cara, il nostro cervello interpreta questa condizione come una minaccia. 

Teme di non far più parte di quel legame, di non essere più appoggiato e aiutato. In sostanza, ha paura di essere lasciato a se stesso. Nel momento in cui avviene la separazione, nasce in automatico un sentimento di stress e ansia, che può sfociare anche in attacchi di panico e depressione. Si cerca quindi di “curare” questo malessere che è nato, provando naturalmente a ricongiungersi con l’altro. 

Non è una condizione naturale invece, quando la paura di restare soli diventa un “blocco”. Come dice il proverbio, l’uomo ha imparato col tempo che è meglio “essere soli, che male accompagnati”. 

Al momento giusto, l’essere umano deve capire quando è meglio troncare un legame, piuttosto che portarlo avanti per paura di restare solo. Deve comprendere che può cavarsela con le sue forze, e se così non è, significa che c’è un problema da affrontare. 

Un percorso di crescita personale, bioenergetica in questi casi può essere molto d’aiuto. Sarà necessario affrontare dei nodi emozionali irrisolti, per capire da dove nasce il timore eccessivo della solitudine. 

Il più delle volte, l’origine di tutto è accostabile a traumi avvenuti nel periodo infantile e adolescenziale. Ed è strettamente correlata alla percezione che ognuno ha di se stesso. Se l’uomo si sente debole, diverso e ha poca autostima, avrà una maggiore paura di restare solo. 

Se invece egli è sicuro di se stesso e delle sue capacità, tenderà ad avere un approccio individuale verso la vita. Ciò non significa che non creerà legami o che non amerà. Ma solo che saprà di avere un valore anche come persona singola, e non solo come “gruppo”.

Foto di Martina JanochováPixabay

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