CORSO DI RIFLESSOLOGIA PLANTARE

CORSO DI RIFLESSOLOGIA PLANTARE

Il corso è distinto in tre livelli e prende in esame il piede sia in un riassetto delle problematiche fisiche sia il riequilibrio delle logge energetiche.
integrata dalla Medicina Tradizionale Cinese questo tipo di Riflessologia agisce sulla componente organica riflessa nella pianta del piede, interpreta le alterazioni somato-psichiche attraverso i meridiani energetici.
I punti vengono divisi secondo le logge energetiche proprie della M.T.C , con questo metodo si compie un lavoro più profondo lavorando sui sintomi e in special modo sulle cause.
Il corso riserverà lo spazio maggiore alle applicazioni pratiche ed è studiato per poter dare da subito la possibiltà d’intervento con ottimi risultati anche a chi si avvicina per la prima volta al massaggio, allo stesso tempo ottima per riflessologi esperti che vogliono lavorare anche sulla sfera energetica.

Il corso si svolgerà presso la sede: Sala Santa Croce in Via Spolverini 4/c Parma

DATE e ARGOMENTI TRATTATI

1° livello 8-9 Maggio 2021
  • Metodologia della riflessologia plantare
  • Analisi del piede
  • Medicina Cinese: Lo schema dei cinque elementi, logge energetiche
  • Studio e pratica sui punti riflessi e di controllo delle cinque logge
  • Sistema immunitario
  • Punti principali del sistema nervoso
  • Protocollo operativo con distinzioni per i vari casi
2° livello 15-16 Maggio 2021
  • Ripasso del primo livello
  • Sistema linfatico
  • Sistema nervoso
  • Massaggio antistress
  • Punti sintomatici
  • Psicosomatica
3° livello 29-30 Maggio 2021
  •  Ripasso programma precedente e domande
  • La riflessologia sintomatica: trattamento riflessologico delle principali patologie
  • La riflessologia energetica: Trattamento dei punti dei meridiani dei piedi dell’aura
  • Trattamento metamorfico del piede
  • Lavoro pratico
  • Test conclusivo-consegna Attestato di Formazione
Termine Iscrizioni: 3 Maggio 2021

LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE

In Occidente la Riflessologia è stata scoperta da Fitzgerald, prima sulla mano e poi sul piede, ma è stata da sempre utilizzata come elemento di cura di notevole importanza in tutte le medicine orientali.
Scientificamente, ogni punto del piede è unito tramite una terminazione nervosa ad un determinato ganglio sulla spina dorsale, che a sua volta è collegato con un organo.
Nei piedi troviamo dunque delle terminazioni nervose che agiscono di riflesso su tutto il corpo.
Stimolando opportune zone del piede, si va così ad agire nei vari organi, proprio come se venissero effettivamente toccati e massaggiati,al fine di migliorarne il funzionamento e ripristinarne l’equilibrio.

Per questo principio l’operatore, esaminando le varie zone dei piedi, riesce a valutare quale disturbo energetico sia in corso, e agendovi opportunamente, andrà a stimolare tutti gli organi connessi e ne favorirà il corretto funzionamento. La zona del piede che presenta dei problemi (dolore, tensione, edema, lassismo…) è una spia molto precisa su quale problema organico o funzionale possa esserci, sia che la persona trattata presenti sintomi o meno: il piede ci preavvisa molto prima che la malattia si manifesti, da cui l’importanza preventiva, oltre che curativa, della Riflessologia del piede.
Stimolandoli correttamente, tramite il riflesso plantare, si riducono tensioni e stress, migliora il flusso sanguigno, si sbloccano gli impulsi nervosi e si facilita il ritorno alla normalità di ghiandole e organi.

Usando la Riflessologia si interviene efficacemente sia sull’equilibrio generale, rilassando e tonificando tutto il corpo, che sulle patologie dei sistemi: cardiovascolare, muscolare, linfatico, nervoso, gastrointestinale, riproduttivo, ecc., con risultati sorprendenti.

Docente

Cristiano Mazzoni

Massofisioterapista, Naturopata, riflessologo, insegna da 20 anni tecniche taoiste fisico-meditative. Tiene corsi di Tao Yoga, corsi seminariali di riflessologia plantare e letture individuali dell’ aura in tutta Italia. Ha messo a punto un originale metodo di riflessologia globale olistica integrate alla MTC che divulga attraverso seminari residenziali in diverse regioni Italiane.

Quota di partecipazione corso

La quota prevista per i tre moduli del corso è fissata in Euro 900,00 (novecento) . Il pagamento della quota dovrà essere effettuato in soluzione unica all’atto dell’iscrizione ad Associazione Global Salus, tramite Bonifico Bancario alle seguenti coordinate bancarie:
Associazione Global Salus – IBAN: IT68Z0306912766000000002196 – Causale: Partecipazione Seminario Parma – Maggio 2021

Maggiori informazioni:
Associazione Global Salus via Napoli 2 – Colorno – PR

ATTESTATO E TEST FINALE

E’ rilasciato attestato di partecipazione agli studenti che avranno frequentato tutti i moduli con assenze inferiori al 5% del monte ore complessivo.

Metodo Poyet: i principi fondamentali dell’osteofluidica

Metodo Poyet: i principi fondamentali dell’osteofluidica

Maurice Poyet fu un osteopata kinesiologo francese che scoprì una nuova disciplina di intervento dolce sul corpo, battezzato poi come il “Metodo Poyet”.

Questa metodologia innovativa è mirata a ripristinare le potenzialità di riequilibrio energetico nell’organismo. Non effettua manipolazioni strutturali, come l’osteopatia tradizionale, ma si basa sull’ascolto dei movimenti fluidici intrinseci del corpo.

Attraverso stimolazioni riflessogene sensitive leggere, la disciplina osteofluidica metodo Poyet permette al corpo di auto-guarirsi, rigenerando il naturale movimento energetico globale.

Metodo Poyet: “come una farfalla si posa su un fiore”

Poyet, l’osteopata francese padre del metodo dopo tanti anni di pratica e ricerca arrivò al punto di affermare che la psiche e il corpo dell’essere umano fossero un unità. Egli riteneva che dopo ogni evento, attacco, stress o trauma che potesse colpire in qualunque modo l’individuo, avvenisse una reazione di risposta psicosomatica che coinvolgeva ogni parte del corpo.

Secondo tale assunto, all’interno dell’organismo umano è presente una rete di fluidi energetici che scorrono naturalmente. A questa è dovuta la vitalità dell’individuo ed il suo benessere mentale e fisico.

Il metodo Poyet è una terapia cranio-vertebro-sacrale, secondo la quale l’osso sacro funziona come una tastiera. L’osteopata credeva appunto che l’osso sacro contenesse delle specifiche rette reattive energetiche. E che, se stimolate nel modo giusto, tutte le vertebre dell’asse cranio-sacrale avessero delle reazioni.

Proprio come se, sfiorando in modo leggerissimo i tasti giusti dell’osso sacro (tastiera), l’energia libera di circolare si diffondesse in maniera autonoma “informando “ l’intero organismo. Per questi motivi, l’osteopata denominò il suo metodo anche “terapia informazionale”.

Tale trattamento di osteofluidica non necessita di interventi di riassestamento meccanico di ossa o vertebre. Bensì, si basa sullo sfiorare delicatamente dei punti precisi del corpo. Come Poyet amava ripetere, le stimolazioni devono essere “non più forti di una farfalla che si posa su un fiore”.

Il senso della teoria e il significato dell’osteofluidica

Il metodo Poyet infatti, basa la sua azione prima di tutto sull’ascolto dei movimenti fluidici. Secondo cui, semplicemente toccando qualsiasi zona del corpo, una mano attenta è in grado di sentir scorrere i fluidi. Ed è capace di intendere anche se la naturale circolazione è stata interrotta per via delle barriere di protezione fluidiche.

Tali barriere si formano nel momento in cui l’individuo subisce dei traumi psichici, fisici oppure emozionali. In quei momenti, ogni zona del corpo viene “colpita”. Così, per poter sopravvivere, l’organismo si autodifende innalzando difese che interrompono i normali movimenti dei flussi energetici. Andando avanti col tempo, questi squilibri possono portare alla nascita di dolori fisici e malesseri psichici.

Per poter ripristinare dunque l’armonizzazione fluidica globale, è necessario sottoporsi ai trattamenti di osteofluidica. Si inizierà con l’ascolto tattile, dove il professionista si concentra nel sentire il movimento fluidico del corpo, e nel ricercare le eventuali barriere di difesa createsi.

Dopodiché si passerà allo studio di un piano d’azione che si basa sulla liberazione delle restrizioni periferiche Mio-fasciali  rilanciando contemporaneamente l’Energetica dei Meridiani, ovvero la rete energetica della Medicina Tradizionale Cinese presente all’interno del corpo. A seconda del giusto collegamento, il professionista di osteofluidica capirà come e dove intervenire su ogni persona.

Infine, la seduta si conclude con le stimolazioni riflessogene sull’osso sacro e sull’asse cranio-sacrale. Durante ogni passo del trattamento, il paziente sarà coinvolto e parteciperà attivamente ai processi di auto-liberazione.

In questo modo, egli imparerà a rigenerare autonomamente l’energia che scorre nel suo corpo. In sostanza, gli verrà insegnato come, ascoltare e comprendere, rivisitare il presente con una nuova visione  psico-biologica aperta  a tutto ciò che il corpo gli sta mostrando, la gestione psicosomatica dei suoi stress. Dando spazio alla positività e all’energia, allontanando ansie e stress.

Foto di jarmon_88 da Pixabay.

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Come la coscienza e l’intenzione influiscono sulla libertà mentale

Come la coscienza e l’intenzione influiscono sulla libertà mentale

La libertà mentale dell’individuo è una condizione che tutti credono di avere, ma che pochi sanno veramente conquistare. Più che altro, perché la maggior parte delle persone non è neanche a conoscenza del fatto che la mente potrebbe essere in qualche modo “bloccata”.

L’osteofluidica è una terapia cranio-vertebro-sacrale che applica i principi tradizionali dell’osteopatia, unendoli a quelli della Medicina Tradizionale Cinese. Si concentra nello studiare i flussi energetici del corpo, e nel comprendere come questi possano essere condotti a circolare come dovrebbero.

L’osteopatia fluidica però, non comprende soltanto trattamenti precisi sul corpo del paziente. Ma richiede soprattutto la partecipazione attiva della sua coscienza e della sua intenzione.

Libertà mentale: vivere consapevolmente e agire intenzionalmente

L’essere umano vive la sua vita credendo di conoscere sé stesso, i suoi limiti e le sue potenzialità. Affronta come meglio crede tutti gli eventi con i quali è costretto a combattere e va avanti stringendo i denti. Spesso però, arrivato ad un livello preciso di maturità, si guarda indietro e si rende conto di non sentirsi pienamente protagonista della sua vita.

Si sente, invece, come un sopravvissuto nella sua stessa esistenza. Tutto ciò accade perché egli non ha la piena coscienza di ciò che ha vissuto, e di come lo ha affrontato. E non agisce con intenzione, ma semplicemente reagendo di conseguenza a quello che gli succede.

Conquistare la propria libertà mentale è un processo che richiede tempo, disponibilità e fiducia. Il tempo per comprendere e interpretare davvero tutti gli eventi e i traumi che ci si trova ad affrontare.

La disponibilità di mettersi in gioco in qualcosa che inizialmente si fa fatica a capire, ma che col tempo diventerà sempre più chiaro e che alla fine si sentirà come necessario. E, infine, la fiducia totale da riporre nel professionista che segue il paziente in questo percorso.

Il percorso di risveglio della coscienza con l’osteofluidica

L’osteofluidica è una pratica che, in ogni singola seduta, mette al centro dell’attenzione quattro elementi principali.

Il primo è l’ascolto tattile, in cui il professionista tocca, o meglio, sfiora dei precisi punti del corpo. In questo modo, egli riesce a comprendere se i flussi energetici stanno scorrendo correttamente, oppure se sono interrotti dalle barriere di sicurezza fluidiche. Ovvero, dei meccanismi naturali di difesa che il corpo crea per difendersi dai traumi psichici e fisici.

Il secondo è un piano d’azione necessario per comprendere a cosa è dovuta la presenza di queste barriere che interrompono il flusso energetico. All’interno dell’organismo scorre una rete energetica che si chiama “Meridiani”, perché rimanda ai Meridiani terrestri, linee immaginarie che circondano la Terra. Ogni organo del corpo, secondo la teoria dei Meridiani, è accoppiato ad un Viscere, che è collegato ad uno dei Cinque Elementi (Wu Xing nella cultura cinese).

Il terzo punto fondamentale dei trattamenti dell’osteofluidica consiste nelle stimolazioni riflessogene leggere su delle zone precise del corpo. Dunque, dopo aver compreso i punti nei quali l’energia fluidica è rimasta bloccata, il professionista sa dove intervenire e come agire.

Il quarto punto, in realtà, non avviene per ultimo in ordine di cronologia. Infatti, si tratta del risveglio della coscienza corporea e richiede la partecipazione attiva del paziente. Il professionista, per tutta la durata della seduta, spingerà la persona a sentire, a capire e ad ascoltare il suo corpo.

Metterà l’individuo nella condizione di imparare come risvegliare la sua coscienza, e come vivere la sua vita con intenzione. In sostanza, gli insegnerà come riconquistare la sua libertà mentale, portando l’intero organismo a riequilibrarsi spontaneamente.

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