Il percorso di crescita delle AG [Parte 9]

Il percorso di crescita delle AG [Parte 9]

Zavorre karmiche: perché è fondamentale liberarsene e come farlo 

Liberarsi delle zavorre karmiche é a tutti gli effetti la strada maestra: capire le radici di quello che più ci fa soffrire, esplorare la sostanza della nostra ombra e amarla in quanto da essa sgorgherà la nostra luce, con la sua inconfondibile unicità.

Conoscere i nostri spettri equivale e privarli del potere di farci paura e inibirci, accettarli comporta il loro dissolversi (in quanto karma superato).

Dall’esplorazione della nostra ombra trarremo i gioielli che daranno le particolari vibrazioni della nostra luce, trarremo insegnamenti che renderanno la nostra capacità di comprensione e la nostra creatività uniche e preziose. (schema a spirale della crescita, come sotto così sopra).

A questo fine le qualità necessarie da allenare sono quelle del buon esploratore impegnato in una caccia al tesoro: l’attenzione, la discriminazione, il coraggio, la perseveranza, la focalizzazione di sé, l’obiettivo, senza dimenticarsi, come vediamo nel prossimo paragrafo, di aiutare le vecchine ad attraversare la strada.

Il coraggio è il presupposto fondamentale.

Se ti sei perso le altre puntate della nostra rubrica “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”, puoi trovarle di seguito:

1 – Il Karma d’amore

2 – Gli amori evolutivi (accidentali e occasionali)

3 – Gli amori impossibili e le anime inarrivabili

4 – I legami evolutivi, gli ostacoli e le ferite

5 – L’evoluzione e il divino legame con l’AG

6 – Il percorso di crescita delle AG

7 – Il riconoscimento dell’AG, il percorso parallelo ed il legame karmico link

8 – Amore interiore: luci ed ombre

Il dolore

Bisogna stare nel proprio dolore e starci in modo costruttivo, avere il desiderio di porsi delle belle domande (il perché) e il coraggio di ricevere delle risposte.

È il coraggio di andare giù, fino in fondo, e guardare il paesaggio e poi di ricercare con lo studio, la meditazione, l’aiuto altrui, di spiegarsi quel paesaggio, di vederlo chiaro e in questo modo accettarlo.

Ci vorranno anni e molta pazienza, (“affrettarsi con calma”), e discriminazione per non lasciarsi sopraffare dal dolore o per non essere autodistruttivi o per scegliere gli strumenti migliori per la propria ricerca.

Il requisito fondamentale in ogni caso è uno solo:

volerlo ed essere focalizzati!

Conoscere se stessi è il primo gradino di qualsiasi percorso spirituale e di qualsiasi cammino di realizzazione in quanto chi si conosce illumina la propria via.

Introspezione e verità traumatiche

L’introspezione è imprescindibile e può essere considerata anche una strada a se stante, che apre le porte al Sé in quanto nucleo del proprio io. In ogni caso l’effetto è liberatorio: il contatto con l’ombra libera dall’ombra, la morte è il solo presupposto alla rinascita.

Se scoprite verità traumatiche (pulsioni, limitazioni, violenze, impronte karmiche, le varie cause dei blocchi…) e ne prendete atto non è che queste cambieranno e smetteranno di essere le realtà traumatiche che sono ma non vi daranno più alcun fastidio e non interferiranno più con la vostra vita.

Voi siete anche quell’orrendo e misero anatroccolo nero, ma perché volergli male, fa parte di voi e merita tutta la vostra tenerezza, è il vostro piccolo bambino ferito.

Ognuno ha il suo a caratterizzare il proprio percorso. Dal momento che lo amate siete un cigno e sarà difficile non amarvi quanto voi stessi vi amate, dandovi energia e magnetizzando energia.

Il gioco dei desideri

Il gioco dei desideri (stesura di lista di 101 desideri) è utile perché ci rivela noi stessi a partire dalle nostre aspirazioni, dalle cose che ci piacciono e ci emozionano, dal nostro desiderio di luce se non dalla nostra luce, è un modo divertente per sperimentare se stessi, per mettersi in contatto.

Di nuovo l’attenzione nei confronti dei nostri desideri e dei nostri bisogni si rivela la virtù di base.

I desideri che non si realizzano o che noi riteniamo impossibili indicano il punto del nostro blocco energetico, la strada per scoprire la nostra ombra. I più coraggiosi si possono anche concentrare sulla cosa di cui più hanno paura, il tabù principale, la madre di tutti gli altri, e vivere la condizione del suo realizzarsi in modo da demistificarla, esorcizzarla, sperimentarla per un attimo e capire di essere più grandi e più forti di lei.

Essere senza paura nel luogo della nostra paura. In forma edulcorata è una prova che anima molte meditazioni.

Ed è probabilmente la stessa sfida che anima il Rebirthing, la regressione ipnotica e il momento dell’integrazione dell’emozione nella Integrazione Neuroemozionale, tutte attività utilissime per entrare in contatto con il proprio bambino interiore.

Altro stimolo alla crescita per chi ama le sfide è mettersi alla prova, fare un piccolo sforzo, con delicatezza e in sintonia con i propri desideri: cimentarsi in attività a noi consone ma leggermente al di là delle nostre capacità attuali, che ci impongano lo scioglimento dei blocchi.

Questo piccolo sforzo è molto efficace in quanto ci impone l’attenzione su noi stessi, ci rivela a noi stessi, e soprattutto contribuisce alla focalizzazione dell’obiettivo, lo scioglimento del blocco, che paradossalmente si raggiunge allentando la focalizzazione sul problema, liberando il blocco dal pensiero e lasciando fluire l’energia.

Si tratta di una modalità interessante che permette di rendersi conto in modo tangibile dei propri progressi e dirigere coscientemente le proprie energie, passo dopo passo.

FINE NONA PARTE

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Ci ritroveremo prossimamente  con la decima puntata de “Anima Gemella: una questione di vibrazioni”.

 

Ci focalizzeremo sull’attenzione e sull’ascolto di noi stessi e degli altri. Inoltre impareremo ad ascoltare anche i nostri sogni, e capire fin dove possiamo spingerci tramite le nostre capacità intuitive.

To be continued…

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Cellulite: sintomi, cause, rimedi

Cellulite: sintomi, cause, rimedi

La cellulite si manifesta nel momento in cui si verifica una degenerazione dei tessuti sottocutanei. In sostanza, quando è presente una quantità di liquido tale da ricoprire totalmente le cellule adipose. Tale condizione causa la trasformazione dei tessuti, che assumono una forma fibrosa.

A quel punto, questi cambiamenti risultano ben visibili sulla cute anche esternamente. E si manifestano con la cosiddetta “pelle a buccia d’arancia”. La problematica colpisce soprattutto le donne, sin dall’età adolescenziale, per via dei cambiamenti ormonali. 

Quando si manifesta al primo stadio, si tratta di un disturbo praticamente innocuo. Se però dovesse peggiorare, le conseguenze possono essere molto gravi.  

Vediamo quali sono i sintomi, le cause e i rimedi per la cellulite. 

Cellulite: i sintomi più comuni

La cellulite può provocare differenti sintomi in base alla sua gravità. 

Come dicevamo, il primo sintomo che si avverte quando la persona si trova al primo stadio è il cambiamento estetico della pelle. È comune inoltre sentire un leggero gonfiore, e una sensazione di pesantezza nella zona interessata. 

Generalmente, si manifesta più che altro sulle gambe, sulle cosce, sui glutei e sulle braccia. 

Il tutto tende a peggiorare quando la persona passa al secondo stadio. La zona inizia a diventare sempre più pallida e tendente al rossore. Al tatto, si può sentire come la cute sia poco elastica, come se si stesse indurendo. Inizia a manifestarsi anche una sensazione di dolore più o meno intensa. 

Al terzo e quarto stadio, la persona diventa ovviamente più preoccupata. La cute è visibilmente rossastra e compaiono anche degli evidenti ematomi. L’aspetto rugoso è ancor più visibile, e la pelle è molto rigida. 

Si possono sviluppare degli edemi e degli eritemi, il dolore diventa sempre più intenso. È possibile inoltre che sulla cute si vengano a creare anche bolle e vesciche. 

Le possibili cause

Secondo gli studi scientifici, non esiste una sola causa che provochi la cellulite. Il manifestarsi della problematica infatti può essere imputabile a ragioni genetiche, ma anche ad uno stile di vita troppo sedentario. 

Sul piano psicosomatico la persona (nove volte su dieci, donna) si sente “spremuta come un arancia” vive incombenze quotidiane “pressanti” con famiglia- figli- lavoro-casa a volte genitori, senza autorizzarsi il tempo per sé stessa.

Ma è possibile inoltre che sia un problema legato alla costituzione, o che sia causato dai cambiamenti ormonali. Ciò che si sa per certo però, è che l’eccesso di liquido che avvolge le cellule adipose, è dato da un’alterazione del sistema del microcircolo. 

La condizione può peggiorare se il soggetto è un fumatore, e se fa abuso di alcool, tè o caffè. 

Se la cellulite diventa infettiva poi, significa che si è verificata anche un’infezione batterica nel tessuto sottocutaneo. Questa generalmente è dovuta a stafilococchi e streptococchi, che sono riusciti a penetrare attraverso lesioni o lacerazioni. 

I rimedi naturali

Quando la cellulite si trova ad uno stadio molto avanzato, oppure è di tipo infettivo, è necessario consultare il proprio medico per conoscere quali siano le cause, e la terapia più giusta da adottare.

Se invece la persona è ancora allo stadio iniziale, è possibile migliorare la condizione facendo in modo di stimolare il corretto funzionamento del microcircolo e la circolazione in generale. 

Si consiglia di prediligere un’alimentazione sana ed equilibrata, e di svolgere regolarmente esercizio fisico. Risultano molto utili anche i massaggi, oltre che nella zona interessata, anche in tutto il resto del corpo. Così da stimolare l’afflusso di sangue. 

Per quanto riguarda i rimedi naturali, esistono delle tisane che sono specificamente consigliate per migliorare la circolazione. Le più raccomandate sono quelle a base di: Ginkgo Biloba, rosmarino e vite rossa.

Foto da www.freepik.com

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Migliorare la memoria: come fare e consigli utili

Migliorare la memoria: come fare e consigli utili

È possibile migliorare la memoria? Secondo la scienza, assolutamente sì.

Spesso sono sufficienti alcuni allenamenti costanti per portare il nostro cervello ad incrementare le capacità mnemoniche. Ovvero, quelle che ci permettono di memorizzare le informazioni. 

Con le giuste tecniche, è possibile anche “ingannare” la propria mente. E ordinarle inoltre di ricordare ciò che ci interessa o che ci potrà servire in futuro. 

Esistono svariati modi per migliorare e sviluppare la memoria, di seguito ne vediamo alcuni davvero interessanti (e scientificamente provati). 

Migliorare la memoria: la tecnica dei numeri

Il primo esercizio utile per migliorare la memoria è quello di sfruttare ciò che il cervello riesce a ricordare e collegare meglio. Come i numeri, per esempio. 

Questo esercizio può essere utile sia per studiare o lavorare, sia per compiere faccende quotidiane che richiedono l’uso della memoria. Avete mai sentito parlare del metodo che consente di memorizzare l’elenco della spesa utilizzando i numeri?

Si procede in questo modo. Scrivete una lista della spesa numerando gli oggetti. Dopodiché, leggete una sola volta l’elenco mentalmente, osservando anche i numeri presenti di fianco. Infine, memorizzate unicamente la quantità di oggetti presenti. 

Sembrerà assurdo, ma ricordare quanti elementi sono presenti all’interno di un elenco, vi aiuterà a ricordare anche quali sono quegli oggetti. Questo perché la mente “assorbe” meglio le informazioni quando sono scritte ordinate e sono associabili a dei numeri

Si tratta di una tecnica applicabile a qualsiasi ambito. Provare per credere. 

L’arte del saper allenare e gestire la mente

Un altro metodo che può aiutarvi a migliorare la memoria è quello di allenare l’attività del cervello evitando che si impigrisca. 

Con il passare del tempo, nel corso del processo di invecchiamento, le capacità mnemoniche tendono a diminuire e diventare meno “accoglienti” con le nuove informazioni. 

In realtà però, si tratta più che altro di un problema di atteggiamento. È raro infatti che le persone anziane “si concedano” di imparare qualcosa di nuovo (anche se non è impossibile). Di solito, col tempo prendono la cattiva abitudine di ripetere sempre le stesse azioni, e di percorrere sempre gli stessi luoghi. 

Questo però, porta il cervello ad “impigrirsi”, portandolo spontaneamente a non ricordare le informazioni che sono ritenute meno interessanti. 

Per evitare che le vostre capacità si “spengano” a poco a poco, abituatevi ad accogliere con curiosità tutto ciò che ancora dovete conoscere. Visitate luoghi differenti, trovate nuovi stimoli, confrontatevi con dei nuovi punti di vista. 

Il vostro cervello è capace di assimilare una quantità tale di dati e informazioni che potreste non crederci. Per permettergli di farlo però, anche il vostro atteggiamento dovrà mostrarsi collaborativo e accogliente. 

Non dimenticate inoltre che la forza di volontà può riuscire a vincere sulla mente, quando questa “si rifiuta” di assimilare. Spesso, quando volete memorizzare qualcosa, è sufficiente che vi rivolgiate direttamente a voi stessi, ordinando espressamente al vostro cervello: “Ricordati che devi fare questo più tardi”. 

Ancora una volta, non dovete far altro che provare. 

 

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Anima e spirito: quali sono le differenze?

Anima e spirito: quali sono le differenze?

Come potete immaginare, l’anima e lo spirito sono concezioni che possono essere intese in maniera molto differente a seconda del pensiero di ognuno. 

I religiosi generalmente vedono questi elementi come dei principi vitali e immateriali, che continuano a vivere dopo che il corpo muore. Gli scienziati invece hanno sempre ribadito come il corpo fisico, con tutto ciò che comprende, sia frutto dell’evoluzione naturale della specie. 

Se però ci basiamo sulla conoscenza che deriva dalla ricerca spirituale, otteniamo una spiegazione molto chiara su quali siano i ruoli di anima e spirito per l’essere umano. 

Approfondiamo di seguito.

Anima e spirito: il significato delle due componenti in rapporto al corpo

La ricerca spirituale vede il corpo, l’anima e lo spirito come i tre componenti fondamentali dell’essere umano. Essa ritiene che il corpo sia uno strumento attraverso il quale attraverso i sensi, sia possibile farsi un idea dell’esistenza sperimentandola. 

In poche parole, il corpo permette all’uomo di toccare, guardare, sentire, gustare, e così via. Gli consente di entrare in contatto con ciò che lo circonda, di conoscere cose nuove che servano a accrescere il suo bagaglio di esperienza.

L’anima e lo spirito sono viste invece come delle entità che vivono all’interno del corpo. La prima è la componente che permette all’uomo di ricavare impressioni personali dalle esperienze. Lo spirito invece ha la funzione di mostrare all’essere umano una visione più completa e globale di tutto ciò che ha attorno. 

Secondo questa linea guida quindi, il corpo è una sorta di veicolo terrestre che contiene le altre due componenti. I tre elementi però sono strettamente collegati tra loro, perché uno vive in funzione degli altri. E nessuno dei tre potrebbe esistere singolarmente. 

Che cosa rappresentano davvero?

Approfondiamo meglio la concezione di anima e spirito aiutandoci anche con qualche esempio. 

Secondo il credo della ricerca spirituale, l’anima è la componente che permette all’uomo di avere una propria visione sulle cose. O meglio, che gli consente di ricavare un’impressione in base all’esperienza fatta tramite il corpo. Che può essere positiva o negativa. 

 

In sostanza, è il corpo che tocca un oggetto. Ma è l’anima che, tramite quel tocco, fa emergere una sensazione. Per esempio, mettiamo il caso che per sbaglio il vostro dito vada a finire su una fiamma accesa e si bruci. 

È il vostro dito ad aver toccato fisicamente la fiamma. Ma è l’anima, invece, che vi permette di provare dolore, é l’essere interiore sensibile che non gradisce questa informazione. E dunque vi consente di ricavare un’impressione individuale su quello che avete sperimentato. L’anima incontra una manifestazione aggressiva collegata al fuoco perché vi siete feriti toccandolo.

Il significato dello spirito è differente. Come abbiamo detto, questa è la componente che mostra all’uomo una visione più ampia della stessa esperienza. Ciò significa che, oltre alla propria idea, nasce anche un’impressione obiettiva su quello che l’oggetto è realmente. 

Continuando l’esempio, possiamo dire che lo spirito permette all’uomo di capire che il fuoco brucia, ma che non è il fuoco in sé ad essere negativo. Infatti lo sbaglio è stato metterci il dito sopra. 

In sostanza, lo spirito consente di vedere quell’esperienza in maniera distaccata e imparziale. In questo caso, non importa se il dito si è bruciato, o se questo abbia provocato una sensazione di dolore. Ciò che interessa allo spirito è il significato intrinseco del fuoco, il suo valore terreno la funzione che esercita e soprattutto interessa il perché, l’utilità di questa manifestazione dolorosa nel proprio palcoscenico tridimensionale collegato allo spazio tempo esistenziale.

Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixbay

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Impotenza psicologica: cause, sintomi e conseguenze

Impotenza psicologica: cause, sintomi e conseguenze

L’impotenza psicologica è una condizione che generalmente può nascere per cause fisiche, psicologiche o legate ad uno stile di vita inadeguato.

Gli episodi di disfunzione erettile possono capitare in qualsiasi momento anche a uomini che in realtà sono perfettamente fertili e in salute. Di solito in questi casi, la causa principale è l’accumulo di stress e ansia

Quando succede però, tale episodio può far scaturire delle reazioni psicologiche legate alla vergogna e all’inadeguatezza. Ed è proprio in quel momento che si innesca un meccanismo che diventa difficile interrompere.

Vediamo quali sono le cause, e sintomi e le conseguenze dell’impotenza psicologica. 

Impotenza psicologica: le possibili cause

Se dunque la disfunzione erettile non è legata a problemi di salute, è molto probabile che si tratti di impotenza psicologica. E, di solito, tale condizione è legata ad un’esperienza negativa che l’uomo non è riuscito a superare. 

Ma perché accade e qual è la causa? Generalmente questo succede quando l’uomo non accetta che possa essergli accaduto un episodio di disfunzione erettile. Tale “insuccesso” diventa per lui un problema e una vergogna talmente grandi, da condizionare poi anche i futuri rapporti sessuali che proverà ad avere. 

La disfunzione erettile legata alla sfera psichica può essere causata da: 

  • • Periodo di ansia e stress;
  • • Problemi nella relazione;
  • • Depressione;
  • • Ansia da prestazione; 
  •  Anestesia Pornografica
  • • Autostima bassa.

I sintomi più comuni

Se l’uomo si fa prendere dal panico quando capita un episodio saltuario di impotenza psicologica, la situazione tenderà ad aggravarsi. 

Infatti, dando troppa importanza al problema, non farete che accentuarlo e farlo durare di più, anche inconsciamente. 

Quando l’uomo non riesce ad accettare questa possibilità, è molto probabile che gli ricapiterà ancora. Proprio perché, quando si troverà ad affrontare un’altra situazione simile, sarà assalito dall’ansia da prestazione. 

Invece di lasciarsi andare al godimento del rapporto sessuale, il suo unico pensiero sarà: “E se succede anche stavolta?”

Il tutto non farà che peggiorare la situazione. Dunque i sintomi più comuni che l’uomo avvertirà in questo caso saranno: 

  • • Ansia da prestazione;
  • • Sudorazione e iperventilazione;
  • • Overthinking e impossibilità a rilassarsi;
  • • Impossibilità di riuscire nell’erezione;
  • • Imbarazzo e vergogna;
  • • Senso di inadeguatezza. 

Conseguenze dell’ansia da prestazione

Come abbiamo detto, quando l’impotenza psicologica capita sporadicamente, non c’è da preoccuparsi né da vergognarsi. Perché nella maggior parte dei casi si tratta di un problema facilmente risolvibile. 

In realtà, è proprio il pensiero fisso del contrario che porta l’uomo ad attivare quel meccanismo della continuità. Dunque, se egli non riuscirà ad accettare come normale tale episodio, la sua mente tenderà a riviverlo ancora e ancora. 

Le conseguenze sono presto dette. Quando egli sarà nuovamente nella condizione di avere un’erezione, i suoi pensieri non si concentreranno sul momento, ma ripercorreranno la vergogna provata. E la troppa paura di “non riuscire”, lo porterà ad avere un altro episodio di disfunzione. 

Il tutto continuerà a ripetersi finché nella mente dell’uomo non cambierà qualcosa. Egli dovrà riuscire a riprendere fiducia in sé stesso e nella sua virilità. Dovrà lavorare nel suo modo di ragionare. E accettare che, di tanto in tanto, i troppi pensieri e i vari problemi della vita possono portare ad una disfunzione. 

Ma non per questo si dovrà far condizionare da quello che è successo. O pensare che per forza gli ricapiterà di nuovo. Il consiglio migliore in questi casi è quello di lasciarsi andare alla passione del momento, tutto il resto poi verrà da sé. 

 

Foto di StockSnap da Pixabay

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